Il mondo alla roversa o sia Le donne che comandano, Venezia, Savioli, 1770

 SCENA II
 
 TULLIA e detti
 
 TULLIA
 Ahimè! Chi mi soccorre?
 RINALDINO
                                                Ah Tullia mia!
 FERRAMONTE
 (Amico, state forte). (Piano a Rinaldino)
 TULLIA
 Vogliono la mia morte.
 RINALDINO
1085E chi è che vi minaccia?
 FERRAMONTE
 (Non la mirate in faccia). (Come sopra)
 TULLIA
 Le donne invidiose,
 superbe ed orgogliose,
 per il desio d’occupar sole il regno,
1090ardono fra di lor d’ira e di sdegno.
 RINALDINO
 Ah! Voi pietà mi fate.
 FERRAMONTE
 (Rinaldin, non cascate).
 TULLIA
 A voi mi raccomando;
 deh voi mi difendete.
 FERRAMONTE
1095(Forti, non le credete).
 TULLIA
 Deh non mi abbandonate.
 FERRAMONTE
 (Forti, non le badate).
 RINALDINO
 La devo abbandonare?
 FERRAMONTE
 (Un’altra volta vi vorrà ingannare).
 RINALDINO
1100Tullia, che pretendete?
 TULLIA
 Esser a voi soggetta,
 rinunciar del comando
 ogni ragione a voi.
 RINALDINO
                                     (Che far degg’io?) (A Ferramonte)
 FERRAMONTE
 (Prendetela in parola). (A Rinaldino)
 RINALDINO
1105Idolo mio, venite; a questa legge
 novamente v’accetto.
 TULLIA
 Amor e fedeltade io vi prometto.
 
    Fino ch’io viva vi adorerò,
 costante e fida per voi sarò;
1110ed un bel regno, di me più degno,
 nel vostro core trovar saprò.
 
    Più non m’accieca
 vano desio.
 Arder vogl’io
1115di quella face
 che m’infiammò.