Ottone, Venezia, Rossetti, 1739

Assente nell'edizione Zatta Frontespizio
 SCENA IX
 
 Gran sala reale.
 
 MATILDE, IDELBERTO e guardie
 
 IDELBERTO
 Ormai non v’è più speme,
 sopra i vinti già preme
 l’ira del vincitor.
 MATILDE
                                 Pavia già cadde?
 Per te, per te son vinta
890o sempre al voler mio figlio ribelle.
 Ma pria che il nostro sangue
 beva nemica spada,
 venga Adelaide e qui sugli occhi tuoi
 del tuo malnato amor vittima cada.
895Olà guardie, eseguite.
 IDELBERTO
 Adelaide, o regina,
 non è più fra legami, io la disciolsi.
 MATILDE
 E giunge dunque a tanto
 l’insolenza e l’ardir d’un figlio infido?
900E ti soffro e t’ascolto e non t’uccido?
 IDELBERTO
 
    Se brami la mia morte,
 saprò versar il sangue.
 Ma rimirar essangue
 la bella non potrò!
 
905   Se tolse alle ritorte
 la mia pietà l’amata
 contento, madre irata,
 contento morirò.