Ottone, Venezia, Rossetti, 1739

Assente nell'edizione Zatta Frontespizio
 SCENA XV
 
 OTTONE, BERENGARIO, IDELBERTO, guardie
 
 BERENGARIO
 Deh perché t’opponesti
620all’acerbo conflitto?
 Qual fierezza ti mosse
 a sospender allor la morte mia?
 OTTONE
 Berengario, rifletti
 che a Lotario togliesti e vita e regno.
625Sovente avvien che il ciel ai gran delitti
 il gastigo sospenda
 ma se il reo non si emenda,
 da la sua sofferenza il ciel si scuote
 e con più grave sferza allor percuote.
 BERENGARIO
630Ah! Colpa del destino
 è la caduta mia. Queste ritorte
 erano a te dovute ed io le avea
 preparate per te; l’empia fortuna
 che cieca il merto ed il valor non vede
635al tuo braccio le tolse e al mio le diede.
 
    Non fidarti della sorte,
 non son forse le ritorte
 sì lontane dal tuo piè.
 
    Se con me si cangia il fato,
640facilmente il nume ingrato
 può cangiarsi ancor con te.