Farnace, Venezia, Rossetti, 1739

Assente nell'edizione Zatta Frontespizio
 SCENA IX
 
 Padiglioni reali.
 
 BERENICE sedendo in sedile sopra alcuni gradini, FARNACE incatenato fra guardie
 
 BERENICE
 Farnace. I numi alfine
 mostrano d’esser numi e d’esser giusti.
 FARNACE
 Giusti li crederei, se dal mio piede
935trasferissero al tuo queste ritorte
 e se quando io tentava
 di traffigger Pompeo,
 di svenar Berenice,
 secondati essi avessero i miei voti.
 BERENICE
940De’ tuoi misfatti intanto
 a me ragion tu rendi,
 il tuo giudice io sono, a me Pompeo
 sopra te diede autorità sovrana.
 FARNACE
 Non umilia Farnace
945le sue ragioni al tribunal indegno
 d’un giudice ch’è servo
 di cieche passioni
 e basso adulator della romana
 tirannica fortuna.
 BERENICE
950Vanne dunque e superbo,
 vanne a morir con questa
 temeraria baldanza. Al tuo delitto
 il supplicio che brami è già prescritto. (Si leva)