Farnace, Venezia, Rossetti, 1739

Assente nell'edizione Zatta Frontespizio
 SCENA VII
 
 SELINDA con alcuni soldati
 
 SELINDA
185Qual sembianza improvisa
 in Aquilio abbagliò le mie pupille?
 Ah se mai fosse amore! Eh, no, Selinda
 servi, servi al tuo grado. A lui concedi
 con le lusinghe libertà d’amarti.
190Nasceran dall’amor le gelosie
 e dalle gelosie l’ire e gli sdegni.
 Così forte armerai
 Roma contro di Roma e Berenice
 contro di Berenice e così forse
195degl’occhi miei con la fatal saetta
 io medesma farò la mia vendetta.
 
    Al vezzeggiar d’un volto,
 al balenar d’un ciglio
 giunge la piaga al cor
200che non temea d’amor
 fatal il dardo.
 
    E nella rete colto
 resta così il valor
 dal lusinghiero ardor
205d’un dolce sguardo.