Arcifanfano re dei matti, Torino, 1759 (Arcifanfano il re de’ matti)

 SCENA II
 
 Madama GLORIOSA, madama GARBATA, SORDIDONE
 
 Garbata
 Eh via lasciate star, venite qui.
 Finite di guardarvi nello specchio
930e voi di numerare
 lasciate quel danaro;
 questo vino è assai buono,
 ne volete un bicchiero? Io ve lo dono.
 Gloriosa
 Bevete pure, che buon pro vi faccia,
935io mi sazio abbastanza
 guardando nel cristallo
 di queste luci belle
 i raggi fiammeggiar come due stelle.
 Sordidone
 Bevete pur, bevete;
940fame non ho né sete,
 quando vedo quest’oro;
 l’oro della mia vita è il sol ristoro.
 Garbata
 Oh pazzi maledetti!
 Tutti al roverscio del diletto mio,
945se non volete ber, beverò io.
 
    Di questo vino
 prezioso e raro
 bever tu dei
 ora con me;
 
950   costa denaro;
 no, ch’è pagato
 e bever dei
 ora da te.
 
    Di questo nettere
955n’hanno assaggiato
 tutti li dei.
 Ne beva lei,
 che a Giove e Venere
 lei farà onor.
 
960   Bevuto ancora
 n’ha un servitore;
 no, un gran signore
 di gran valor.
 
    Ber non volete?
965Beverò io
 alla salute
 di chi vuol bene
 all’allegria
 e in compagnia
970dite ancor voi:
 «Viva l’amor».