Arcifanfano re dei matti, Torino, 1759 (Arcifanfano il re de’ matti)

 SCENA VI
 
 SORDIDONE, poi madama GARBATA
 
 Sordidone
 Dove sei? Dove sei? Ah m’è fuggito!
 Anche il re m’ha ingannato;
 ah! ch’io son da tutti assassinato!
710Ho perso le mie doppie,
 ho perso il mio tesoro;
 che smania! Che dolor! Io manco, io moro.
 Ma che ho da fare al mondo
 senza il tesoro mio?
715Morto è il mio cor, voglio morir anch’io.
 Sì sì, con questa corda, (Si leva una corda con cui è cinto)
 per escire d’impaccio
 voglio formare un laccio,
 giacché niente più v’è che mi consola,
720io mi voglio appiccare per la gola. (Attacca il laccio per appiccarsi)
 Garbata
 Olà, olà, che fate?
 Sordidone
 Via, non mi disturbate.
 Garbata
 Si può saper cosa volete fare?
 Sordidone
 Io mi voglio appiccare.
 Garbata
725E appiccar vi volete senza il boia?
 Sordidone
 Se questo vi dà noia,
 signora dottoressa,
 venite dunque a far voi la boiessa.
 Garbata
 Son qui; datemi il laccio.
 Sordidone
                                                Eccolo.
 Garbata
                                                               Eh via, (Getta il laccio)
730questa de’ pazzi è l’ultima pazzia.
 Dite, per qual cagione
 vi volete ammazzar?
 Sordidone
                                        Perché il mio scrigno,
 ahi, m’è stato rubato.
 Garbata
 Zitto, che il vostro scrigno io l’ho trovato.
 Sordidone
735Datemelo per pietà.
 Garbata
                                       Ve lo darò
 con un patto però,
 che vo’ che stiate meco allegramente.
 Vo’ che facciamo il chiasso
 e che lasciate andar la morte a spasso.
 Sordidone
740Se mi restituite il mio denaro,
 il viver mi sarà prezioso e caro.
 Garbata
 Aspettate un momento. (Va a prender lo scrigno)
 Sordidone
 Il mio scrigno, il mio scrigno, oh che contento!
 Garbata
 Eccolo, che ne dite?
745Siete ora consolato?
 Sordidone
 Il mio cuore, il mio cuore, oh me beato!
 Garbata
 Ora m’avete a mantenere il patto.
 Sordidone
 Son pronto, comandate.
 Garbata
 Ora torno, aspettate. (Parte)
 Sordidone
750Povero scrigno! È aperto,
 mi par che scemo ei sia.
 Garbata
 Presto, presto allegria, presto allegria.
 Sordidone
 E che ho da far?
 Garbata
                                 Tenete
 il chitarin. Io suono e voi suonate;
755io vi voglio cantare e voi cantate. (Toccano il chitarino e l’orchestra co’ violini pizzicati l’accompagna)
 Garbata
 
    La bella pastorella
 sen va col suo pastor,
 in questa parte e in quella
 spiegando il proprio amor.
 
 Sordidone
 
760   In questa parte e in quella
 andrò col mio tesor;
 io son la pastorella
 e questo è il mio pastor. (Verso lo scrigno senza chitarino)
 
 Garbata
 
    Lasciate il denaro,
765volgetevi a me.
 
 Sordidone
 
    Oggetto più caro
 di questo non c’è.
 
 Garbata
 
    Guardate, son quella
 che a voi porto amor.
 
 Sordidone
 
770   Voi siete assai bella
 ma questo è il mio cor.
 
 Garbata
 
    Se non volete amarmi non m’importa,
 a me mi basta star in allegria;
 il giubilo del core mi trasporta
775a dir cantando: «Evviva la pazzia».
 
 Sordidone
 
    Sì, cara, l’allegrezza mi conforta
 ma il sol denaro è l’allegrezza mia.
 Pigliamoci ciascun nostri solazzi,
 evviva l’allegrezza, evviva i pazzi.