Arcifanfano re dei matti, Torino, 1759 (Arcifanfano il re de’ matti)

 SCENA V
 
 Cortile.
 
 ARCIFANFANO e SORDIDONE
 
 Sordidone
645Il mio scrigno, il mio scrigno.
 Arcifanfano
                                                        Il scrigno è andato.
 Sordidone
 M’avete assassinato.
 Volete ch’io m’ammazzi?
 Ah che sanno rubare ancora i pazzi.
 Arcifanfano
 Non vedi, Sordidone,
650che t’ho fatto servizio
 a levarti d’attorno il precipizio?
 Sordidone
 Il mio core, il mio core, ov’è il mio core?
 Arcifanfano
 Povero pazzarello,
 non cercar il tuo cor, cerca il cervello.
 Sordidone
655Se voi non mi rendete
 il cor che mi tenete,
 meschino io morirò;
 ma prima di morir v’ammazzerò. (Impugna un coltello contro Arcifanfano)
 Arcifanfano
 Eh eh non far la bestia,
660pazzi, pazzi venite. (Vengono i due servi con i bastoni)
 Costui dà in frenesia,
 moderategli un poco la pazzia. (I servi alzano i bastoni)
 Sordidone
 Fermatevi per grazia.
 Oltre la mia disgrazia
665bastonar mi volete?
 Ancor mi deridete (Ridono)
 e ho perso il mio denaro?
 Arcifanfano
 Questo è il degno piacer del pazzo avaro.
 Sordidone
 Che cos’è questo avaro!
670Economo son stato;
 m’ho il denar risparmiato
 e il diavolo me l’ha portato via.
 Arcifanfano
 Frutto dell’avarissima pazzia.
 Sordidone
 Ohimè non posso più, che fiamma è questa
675che mi viene a la testa?
 Olà chi siete voi? (Dà in furore contro Arcifanfano)
 Chi sei tu? Chi sei tu? Gradasso o Orlando?
 Io ti sfido a battaglia; ecco il mio brando. (Leva il bastone a un pazzo)
 Arcifanfano
 Tenetelo, tenetelo.
 Sordidone
                                    Fermate
680o a tutti vi darò delle stoccate. (Bastona i pazzi e fuggono. Vuol fuggire Arcifanfano e lo trattiene)
 Fermati, non partir.
 Arcifanfano
                                        Non mi conosci?
 Sono de’ pazzi il re.
 Sordidone
 Che cosa importa a me?
 O dammi il mio denar, che m’hai rubato,
685o ti faccio morire bastonato.
 Arcifanfano
 Or caro signor pazzo,
 non mi fate strapazzo,
 lasciatemi partir e tornerò
 ed il vostro denar vi porterò.
 Sordidone
690Non mi fido.
 Arcifanfano
                           Lo giuro.
 Sordidone
                                              Non vi credo.
 Arcifanfano
 (Se potessi fuggir da questo imbroglio).
 Sordidone
 Vanne... Resta... Va’ pur... Ferma, non voglio.
 Arcifanfano
 
    Per carità lasciatemi.
 (Non so cosa mi far).
695In verità, credetemi
 vi porto ora il denar.
 
    Quel ch’ha il denaro è là.
 Fa cenno, qua, qua, qua.
 
    (Vorrei partir ma sento
700che il cor per lo spavento
 mi fa pla, pla, pla, pla).
 
    Gnor no non vado fuori,
 gnorsì che resto qua.
 
    Guardatelo, miratelo,
705vedetelo, chiamatelo
 (fuggir vorrei di qua).