Arcifanfano re dei matti, Venezia, Fenzo, 1750-1751

 SCENA II
 
 Madama GLORIOSA, madama GARBATA, SORDIDONE
 
 Garbata
 E via, lasciate star, venite qui.
 Finite di guardarvi nello specchio.
 E voi di numerare
945lasciate quel denaro.
 Questo vino è assai buono.
 Ne volete un bicchiere? Io ve lo dono.
 Gloriosa
 Bevete pure, che buon pro vi faccia.
 Io mi sazio abbastanza
950guardando nel cristallo
 di queste luci belle
 i raggi fiammeggiar come due stelle.
 Sordidone
 Bevete pur, bevete,
 fame non ho né sete
955quando vedo quest’oro,
 l’oro della mia vita è il sol ristoro.
 Garbata
 Oh pazzi maledetti!
 Tutti al roverscio del diletto mio,
 se non volete ber, beverò io.
 
960   Guardate nello specchio
 oimè che gran bellezza.
 Contate quel denaro
 oimè che gran ricchezza!
 Intanto io beverò
965e un brindisi farò:
 «Evviva, evviva quelli
 che mi stanno a ascoltar».
 
    Io parlo di voi due,
 degl’altri no non parlo.
970Il brindisi vuo’ farlo
 soltanto a chi mi par.