Arcifanfano re dei matti, Venezia, Fenzo, 1750-1751

 SCENA PRIMA
 
 Camera con tre tavolini e sedie.
 
 Madama GLORIOSA seduta alla tavoletta che si sta adornando. Madama GARBATA ad un tavolino con alcune bottiglie. SORDIDONE ad un altro tavolino che numera i suoi denari. MALGOVERNO in piedi che va dispensando fiori
 
 Malgoverno
 Deh madama Gloriosa
 prendete questa rosa.
 Gloriosa
                                          Io non la voglio,
 poiché i colori miei
920mi fanno rubiconda più di lei.
 Malgoverno
 Voi, madama Garbata,
 prendete una gionchiglia.
 Garbata
 Vi lascio i fiori e prendo la bottiglia.
 Malgoverno
 Voi almen Sordidone
925prendete questo fior sì bello e raro.
 Sordidone
 Il fior che più mi piace è il mio denaro.
 Malgoverno
 Contentarvi vorrei;
 e di più vi darei, quando ne avessi.
 Purtroppo è vero, l’uomo generoso
930poche volte ha denaro
 e per lo più chi ne possede è raro.
 
    Il denaro è quella cosa
 che ognun cerca, ognun desia.
 Chi lo vuol per gettar via,
935chi lo vol per odorarlo,
 per andarlo a vagheggiar.
 
    Io qualor ne ho possedutto
 certamente l’ho goduto.
 Ed or poi che sono senza
940mi conviene aver pazzienza,
 far lunari e sospirar.