Arcifanfano re dei matti, Venezia, Fenzo, 1750

Vignetta Frontespizio
 SCENA ULTIMA
 
 ARCIFANFANO e SEMPLICINA
 
 Arcifanfano
 Pazzi, sudditi miei,
 or contenti sarete.
1120Tutti saper volete
 il nome della nostra gran città;
 ora, ve lo prometto, si saprà.
 Vengano innanzi a noi
 i sei pazzi novelli.
1125Io voglio che da quelli,
 uniti alla real persona mia,
 il nome alla cittade oggi si dia. (Vengono avanti sei pazzi cantando)
 sei pazzi
 
    Saper vogliamo
 da sua maestà
1130il proprio nome
 della città.
 
 Arcifanfano
 Olà, diasi, o ministri,
 una lettera a ognun dell’alfabetto
 che il nome abia a compor chiaro e perfetto. (I servi pazzi danno a tutti una lettera dell’alfabetto ed una anche all’Arcifanfano)
1135Su via, tutti schieratevi
 e in buona consonanza accomodatevi.
 Or ora si vedrà
 il nome della nostra alma città. (Li va accomodando ma non si vede nome perfetto)
 No, così non va bene;
1140tramuttarvi conviene. (Li dispone diversamente)
 Così non viene ancora.
 Eh lo farò ben io venir or ora. (Li dispone diversamente e unendosi lui agli altri si vede dalle lettere a formare queste due parole: «Il mondo»)
 Ecco il nome, ecco il nome.
 Sarete soddisfatti.
1145Poco vi vuole a soddisfare i matti.
 
    Nel mondo albergano
 i savi e i matti;
 e si confondono
 spesso fra lor.
 
1150   Chi pazzo credesi
 talor è saggio
 e saggio credesi
 chi ha pazzo il cor.
 
 Fine del dramma