Arcifanfano re dei matti, Venezia, Fenzo, 1750

Vignetta Frontespizio
 SCENA IX
 
 Salone stravagante o altra scena capricciosa, con cinque gabbie di ferro.
 
 In una vi è madama GLORIOSA, nella seconda SORDIDONE, nella terza madama GARBATA, nella quarta FURIBONDO e nella quinta MALGOVERNO. Altri pazzi stanno osservando e ridono di loro
 
 tutti
 
    Venga la stizza,
 venga la rabbia
 a chi m’ha fatto
 metter in gabbia.
855Son tutto sdegno,
 tutto furor.
 
 Furibondo, Gloriosa a due
 
    E voi ridete,
 pazzi che siete.
 E non avete
860di noi dolor.
 
 tutti
 
    Venga la stizza,
 venga la rabbia
 a chi m’ha fatto
 metter in gabbia.
865Son tutto sdegno,
 tutto furor.
 
 Arcifanfano
 Olà. Pazzi arrabbiati,
 che strepito è cotesto?
 O state zitti o provarete il resto.
 Gloriosa
870Signor, la mia bellezza
 rinchiusa non può stare.
 Sordidone
 Deh lasciatemi andare.
 Malgoverno
 Se voi mi liberate
 signor, vi donerò
875dieci ducati quando li averò.
 Furibondo
 Apritemi, villani,
 o il ferro romperò colle mie mani.
 Garbata
 Aprite in cortesia,
 ch’io vi farò star tutti in allegria.
 Arcifanfano
880Le vostre istanze, o gente pazza, ho udite.
 Quello ch’io vi rispondo, ora sentite.
 La superba stia là
 fin che scema la troppa vanità,
 stia là dentro l’avaro
885fin che perde l’amor del suo denaro.
 Là dentro stia il furioso
 fin che divien pietoso;
 e il prodigo non esca
 fin che il meschino è asciutto come l’esca.
890Ora che avete inteso
 come dovete uscir da questi guai,
 dite, quando uscirete?
 li quattro pazzi
                                            Mai, mai, mai.
 Garbata
 E di me che sarà? Se uscir io deggio
 quando amica sarò d’affanni e guai,
895anch’io dico cogli altri: «Mai, mai, mai».
 Arcifanfano
 Di madama Garbata
 la pazzia fortunata
 giova de’ pazzi al trono,
 onde la libertade ora le dono. (I servi pazzi aprono la di lei gabbia ed ella esce giuliva)
 Garbata
 
900   Evviva l’Arcifanfano,
 evviva il nostro re.
 
 Semplicina
 
    Evviva l’Arcifanfano,
 ma viva anco per me.
 
 Arcifanfano
 
    Così mi date gusto,
905evviva il vostro re.
 
 Garbata
 
    Signora Gloriosa,
 voi siete vezzosa
 ma statene là.
 
 Gloriosa
 
 Pietà, pietà, pietà.
 
 Semplicina
 
910   Oh sordido avaro,
 godete il denaro
 ma state colà.
 
 Sordidone
 
 Pietà, pietà, pietà.
 
 Arcifanfano
 
    Il prodigo odioso,
915il pazzo furioso
 giammai uscirà.
 
 Furibondo, Malgoverno a due
 
 Pietà, pietà, pietà.
 
 Garbata, Semplicina a due
 
    Pietà, pietà sentite,
 pietà vi chiedo anch’io.
 
 Arcifanfano
 
920A voi l’affetto mio
 pietà negar non sa.
 
 Gloriosa, Sordidone, Furibondo, Malgoverno a quattro
 
 Pietà, pietà, pietà.
 
 Garbata, Semplicina, Arcifanfano a tre
 
    Pietà voi proverete
 e avrete libertà. (S’aprono le gabbie e tutti escono)
 
 tutti
 
925   Evviva l’Arcifanfano,
 signor della città.
 
 Garbata, Semplicina a due
 
    Baciategli la mano
 in segno di umiltà.
 
 tutti
 
    Evviva l’Arcifanfano,
930signor della città.
 
    Evviva l’allegria,
 evviva la pazzia
 che danno altrui non dà.
 
    Evviva l’allegria,
935evviva la pazzia
 che lieto ognuno fa.
 
    Evviva l’Arcifanfano,
 signor della città.
 
 Fine dell’atto secondo
 
 Il re de’ pazzi per dar divertimento ai nuovi sudditi vuol introdurre il ballo, onde un maestro di ballo Persignac, disegnando e ricercando l’idea, instruisce i ballerini, li quali con vari caratteri esequirono quello che è stato loro ordinato.