Il mondo della luna, Venezia, Zatta, 1794

 SCENA XI
 
 A suon di sinfonia vengono in macchina FLAMINIA e CLARICE; BUONAFEDE le aiuta a scendere; CECCO e LISETTA restano in trono e frattanto sopraggiungono ERNESTO ed ECCLITICO
 
 BUONAFEDE
 Figlie, mie care figlie,
 siate le benvenute. Ah! Che ne dite?
 Bella fortuna aver un genitore
 dello spirito mio
1075ch’abbia fatto per voi quel ch’ho fatt’io;
 lunatiche ora siete,
 un mondo goderete
 pieno di cose belle,
 splenderete quaggiù come due stelle.
 FLAMINIA
1080Molto vi devo, o padre;
 un uom saggio voi siete.
 Di politica assai voi ne sapete.
 CLARICE
 Si vede certamente
 che avete una gran mente.
1085Siete un uom virtuoso senza pari;
 cedon gli uomini a voi famosi e chiari.
 BUONAFEDE
 Inchinatevi tosto
 al nostro imperatore;
 grazie rendete a lui di tanto onore.
 FLAMINIA
1090Ma colei è Lisetta.
 BUONAFEDE
 Che volete ch’io dica?
 Colei è la felice
 del mondo della luna imperatrice.
 CLARICE
 Oh fortunata invero!
1095Mentre quel della luna è un grande impero.
 FLAMINIA
 Monarca, a voi m’inchino.
 CECCO
 Manco male che voi
 vi siete ricordata alfin di noi.
 FLAMINIA
 Perdon io vi dimando
1100e alla vostra bontà mi raccomando.
 CECCO
 Olà, Espero, udite, (Ad Ernesto)
 questa bella servite.
 Conducetela tosto alle sue stanze
 e insegnatele voi le nostre usanze.
 ERNESTO
1105Obbedito sarete.
 BUONAFEDE
                                  Ehi, ehi, fermate.
 Signor, le figlie mie
 con gli uomini non van da solo a sola.
 CECCO
 In questo nostro mondo
 le femmine ci van pubblicamente
1110e non lo fanno mai secretamente.
 BUONAFEDE
 È ver, non parlo più.
 FLAMINIA
                                        Contenta io vado,
 giacché il mio genitor non se ne lagna,
 con Espero gentil che m’accompagna.
 
    Se la mia stella
1115si fa mia guida,
 scorta più fida
 sperar non so.
 
    Al suo pianeta
 contrasta invano
1120quel labbro insano
 che dice no. (Parte servita da Ernesto)