Il mondo della luna, Venezia, Zatta, 1794

 SCENA X
 
 CECCO nell’abito di finto imperatore con seguito, poi BUONAFEDE e LISETTA
 
 CECCO
 Olà, presto fermate
 Buonafede e Lisetta.
 Dite che il loro imperator li aspetta. (Partono due servi)
995Vuo’ procurar, fin che la sorte è amica,
 il premio conseguir di mia fatica.
 BUONAFEDE
 Eccomi a’ cenni vostri.
 LISETTA
                                            Oh! Cosa vedo?
 Cecco è l’imperator?
 CECCO
                                        Lisetta, addio.
 LISETTA
 Ti saluto; buondì, Cecchino mio.
 BUONAFEDE
1000Sei pazza? Cosa dici
 al nostro imperatore?
 LISETTA
 Pazzo sarete voi.
 Ci conosciamo bene fra di noi.
 CECCO
 Bella, Cecco non son ma vostro sono,
1005olà s’innalzi il trono.
 Lisetta, vezzosetta e graziosina,
 vi voglio far lunatica regina. (Dalla parte laterale esce un trono per due persone)
 BUONAFEDE
 (Io non vorrei che il nostro imperatore
 mi facesse l’onore
1010di rapirmi Lisetta).
 CECCO
                                       Ebben, che dite?
 Ecco il trono per voi, se l’aggradite.
 LISETTA
 Il trono? Ohimè, non so;
 sono fra il sì ed il no.
 Cotante cose stravaganti io vedo
1015che dubito di tutto e nulla credo.
 CECCO
 Eh via, venite in trono.
 Se vi piace il mio volto,
 sia Cecco o non sia Cecco,
 che cosa importa a voi?
1020Dopo ci aggiusteremo fra di noi.
 LISETTA
 È questa una ragion che non mi spiace.
 Vengo. (S’incammina verso il trono)
 BUONAFEDE
                 Dove, Lisetta?
 LISETTA
 A ricever le grazie
 del nostro imperatore,
1025giacch’egli mi vuol far sì bell’onore.
 BUONAFEDE
 Come! Non ti vergogni?
 Non hai timore della sua tristizia?
 LISETTA
 Eh! Qui tutto si fa senza malizia.
 BUONAFEDE
 Lisetta, bada bene.
 LISETTA
                                      È innocentino
1030il nostro imperator come un bambino.
 CECCO
 Aspettar più non voglio.
 Presto, venite al soglio.
 LISETTA
 Dunque lei...
 CECCO
                           Sì, mia cara,
 son vostro se volete.
 LISETTA
1035Lei è mio... Ma se poi... Ma s’io non sono...
 Non so quel che mi dica.
 CECCO
                                               Al trono, al trono.
 LISETTA
 
    Se lo comanda, ci venirò.
 Signor padrone, cosa sarà?
 Imperatrice dunque sarò?
1040Oh fosse almeno la verità!
 Sento nel core certo vapore
 che m’empie tutta di nobiltà.
 
    Che bella cosa l’esser signora,
 farsi servire, farsi stimar!
1045Ma non lo credo, ma temo ancora;
 ah! Mi volete tutti burlar.
 Voglio provarmi, cosa sarà?
 Ah fosse almeno la verità! (Cecco dà braccio a Lisetta e frattanto che si fa ritornello dell’aria la conduce in trono)
 
 BUONAFEDE
 Eccelso imperator, la fortunata
1050solo Lisetta è stata.
 Le povere mie figlie
 ancor non hanno avuta la fortuna
 di venire nel mondo della luna.
 CECCO
 Un araldo lunare ha già recato
1055che in viaggio sono e che saran fra poco
 ancor esse discese in questo loco.
 BUONAFEDE
 Perché dite discese e non ascese?
 Per venire dal nostro a questo mondo,
 signor, si sale in su.
1060Or perché dite voi scendono in giù?
 CECCO
 Voi poco ne sapete. Il nostro mondo
 come un pallon rotondo
 dal cielo è circondato;
 e da qualunque lato
1065che l’uom verso la luna il cammin prenda,
 convien dir che discende e non ascenda.
 BUONAFEDE
 Son ignorante, è ver, ma mi consolo,
 che se tale son io non sarò solo.
 CECCO
 Allegri, o Buonafede,
1070che la coppia gentil scender si vede.