Il mondo della luna, Venezia, Zatta, 1794

 SCENA V
 
 Si cala il ponte levatore e vedesi in fondo della scena un carro trionfale, tirato da sei uomini bizzarramente vestiti con sopra il carro CECCO vestito da imperatore, e a’ piedi del medesimo ERNESTO vestito all’eroica con una stella in fronte. BUONAFEDE osserva con meraviglia. A suono di sinfonia si avanza il carro e giunto alla metà della scena lo fermano; ed Ernesto scende ed aiuta a scendere Cecco con affettata sommissione
 
 BUONAFEDE
735Umilmente m’inchino
 a vostra maestà.
 CECCO
                                 Chi siete voi
 che indrizza i suoi saluti
 alla maestà nostra e non a noi?
 BUONAFEDE
 Perdoni; io fo all’usanza
740del mondo sublunar dove son nato.
 CECCO
 Sì sì, sono informato
 che là nel vostro mondo
 trionfa l’albagia
 né di titoli mai v’è carestia.
 BUONAFEDE
745Dice ben... Ma che vedo!
 Quivi il signor Ernesto?
 ERNESTO
                                              V’ingannate.
 Io stella sono ed Espero m’appello;
 e quando il cielo imbruna
 esco primiera a vagheggiar la luna.
750Sortito avrà l’influsso
 quel ch’Ernesto s’appella
 dalla costellazion della mia stella.
 BUONAFEDE
 Io non so che mi dir; voi tutto Ernesto
 certo rassomigliate.
 CECCO
755Non vi maravigliate,
 che nella nostra corte abbiamo noi
 un buffon che somiglia tutto a voi.
 BUONAFEDE
 Grazie a vostra bontà del paragone
 ma io per dirla a lei non son buffone.
 CECCO
760E pur nel vostro mondo
 chi sa far il buffone è fortunato.
 BUONAFEDE
 Cappari! Egli è informato.
 CECCO
                                                   Or, che vi pare?
 Vi piace il nostro mondo?
 BUONAFEDE
                                                 In fede mia
 a chi un mondo sì bel non piaceria?
765Ma per esser contento
 una grazia, signor, ancor vi chiedo.
 CECCO
 Chiedete pur, che tutto io vi concedo.
 BUONAFEDE
 Ho due figlie e una serva.
 Vorrei...
 CECCO
                   Già v’ho capito,
770le vorreste con voi.
 Andrà, per consolarle,
 una stella cometa ad invitarle.
 BUONAFEDE
 Ma le stelle comete
 portan cattivo augurio.
 CECCO
                                            Oh gente pazza
775del mondo sublunar! Poiché le stelle
 conoscer pretendete
 e voi stessi laggiù non conoscete.
 BUONAFEDE
 Ha ragion, ha ragion, non so che dire.
 CECCO
 Io le farò venire
780ma però con un patto,
 che vuo’ senza recarvi pregiudizio
 la vostra cameriera al mio servizio.
 BUONAFEDE
 Ma signor...
 CECCO
                         Già lo so
 che siete innamorato
785in quei begli occhi suoi
 ma questa volta la vogliam per noi.
 BUONAFEDE
 Dunque lei l’ha veduta?
 CECCO
                                              Signorsì,
 una macchina abbiamo
 da cui spesso vediamo
790quel che si fa laggiù nel basso mondo;
 e il piacer più giocondo
 che aver possano i nostri occhi lunari
 è il mirar le pazzie de’ vostri pari.
 
    Un avaro suda e pena
795e poi crepa e se ne va.
 Un superbo, senza cena,
 vuol rispetto e pan non ha.
 Un geloso è tormentato,
 un corrente è criticato,
800quasi tutti al vostro mondo
 siete pazzi in verità.
 
    Chi sospira per amore,
 chi delira per furore,
 chi sta bene e vuol star male,
805chi ha gran fumo e poco sale;
 al rovescio tutto va.
 Siete pazzi in verità. (Sale nel suo carro e parte col seguito)