Il mondo della luna, Venezia, Zatta, 1794

 SCENA X
 
 BUONAFEDE, poi ECCLITICO
 
 BUONAFEDE
 È poi la mia Lisetta
 una buona ragazza.
 Non è di quelle serve impertinenti
445che quando hanno la grazia del padrone
 vogliono in casa far le braghessone.
 ECCLITICO
 Ehi, signor Buonafede, (Di dentro)
 si puole entrar?
 BUONAFEDE
                                Oh cappari! Chi è qui!
 Venite, signorsì.
450Cos’è sta novità?
 Qualche cosa di grande vi sarà.
 ECCLITICO
 Compatite s’io vengo
 in quest’ora importuna a disturbarvi.
 Un segno d’amicizia io vengo a darvi.
 BUONAFEDE
455Oh! Che buona ventura a me vi guida?
 ECCLITICO
 V’è nissun che ci ascolti?
 BUONAFEDE
                                                No; siam soli.
 Parlate pur con libertà.
 ECCLITICO
                                             Voi siete
 l’unico galantuom ch’io stimo ed amo.
 Onde vi vengo a usar per puro affetto
460un atto d’amicizia e di rispetto.
 BUONAFEDE
 Obbligato vi son. Ma che intendete
 voler dire con ciò?
 ECCLITICO
                                    Vengo da voi
 per sempre a licenziarmi.
 BUONAFEDE
                                                  Oh dei! Per sempre?
 Ditemi, cosa fu?
 ECCLITICO
465Amico, addio; non ci vedrem mai più.
 BUONAFEDE
 Voi mi fate morir. Ma perché mai?
 ECCLITICO
 Tutto confido a voi. Sappiate, amico,
 che il grand’imperatore
 del bel mondo lunar con lui mi vuole.
470Io fra pochi momenti
 sarò insensibilmente
 trasportato lassù per mio destino
 e sarò della luna cittadino.
 BUONAFEDE
 Come! È vero? Oh gran caso! Oh me infelice
475se resto senza voi! Ma in qual maniera
 la voce di lassù poté arrivare?
 ECCLITICO
 Là nel mondo lunare
 un astrologo v’è come son io
 che ha fatto un canocchial simile al mio.
480Congiunti nella cima i canocchiali
 e levato il cristallo, o sia la lente,
 facilissimamente
 sento quel che si dice in altro mondo
 e col metodo stesso anch’io rispondo.
 BUONAFEDE
485Oh prodigio! Oh prodigio! Ed in che modo
 sperate andar tant’alto?
 Dalla terra alla luna vi è un gran salto.
 ECCLITICO
 Tutto vuo’ confidarvi.
 Dal canocchiale istesso
490il grande imperatore
 mi ha fatto schizzettar certo licore
 che quando il beverò
 leggiermente alla luna io volerò.
 BUONAFEDE
 Amico, ah se voleste,
495aiutar mi potreste.
 ECCLITICO
                                     E come mai?
 BUONAFEDE
 Schizettatemi un po’ di quel licore
 che v’ha mandato il vostro imperatore.
 ECCLITICO
 (Eccolo nella rete).
 BUONAFEDE
                                     E poi anch’io
 verrò lassù con voi.
 ECCLITICO
                                      Ma non vorrei
500che se n’avesse a mal sua maestà.
 BUONAFEDE
 È un signor di buon cor, non parlerà.
 ECCLITICO
 Orsù, mi siete amico;
 vi voglio soddisfar. Quest’è il licore,
 giacché non v’è nessuno,
505vuo’ che ce lo beviam metà per uno.
 BUONAFEDE
 E poi come faremo?
 ECCLITICO
 E poi ci sentiremo
 sottilizzar le membra in forma tale
 che andremo in su come se avessim l’ale.
 BUONAFEDE
510Beverei ma non so...
 Sono fra il sì ed il no.
 ECCLITICO
 Compiacervi credevo;
 se pentito già siete, io solo bevo. (Finge di bevere)
 BUONAFEDE
 Non lo bevete tutto
515per carità.
 ECCLITICO
                      Tenetemi, che ormai
 mi sembra di volare. Oh me felice!
 Oh singolar fortuna!
 Or or sarò nel mondo della luna. (Straluna gli occhi)
 BUONAFEDE
 Cos’avete negli occhi?
520Parete spirato.
 ECCLITICO
 Dallo spirto lunar son invasato.
 Addio. Vado.
 BUONAFEDE
                           Fermate.
 Voglio venir anch’io.
 ECCLITICO
                                        Ecco, tenete
 il resto del licor dunque e bevete.
 BUONAFEDE
525Ma le figliuole mie? Ma la mia serva?
 ECCLITICO
 Quando sarete là
 grazia per esse ancor s’impetrerà.
 Vado, vado.
 BUONAFEDE
                         Son qui. Bevo; aspettate. (Beve)
 ECCLITICO
 (Bevi, buon pro ti faccia.
530Io bevuto non ho. Fra pochi istanti
 dal sonnifero oppresso e addormentato
 crederà nella luna esser portato).
 BUONAFEDE
 Ecco bevuto ho anch’io.
 Mondo, mondaccio rio,
535per sempre t’abbandono.
 Uomo sopralunar fatto già sono.
 Ohimè! Sento un gran foco.
 ECCLITICO
 Soffrite; a poco a poco
 tramutar sentirete
540tutte le vostre membra; e goderete.
 BUONAFEDE
 Par che mi venga sonno.
 ECCLITICO
                                               Ecco l’effetto
 che fa il licor perfetto.
 BUONAFEDE
 Non posso star in piedi.
 ECCLITICO
                                              Accomodatevi. (Lo fa sedere)
 State pronto a salire e consolatevi.
 BUONAFEDE
545Mi sembra di volar.
 ECCLITICO
                                       Lo credo anch’io.
 BUONAFEDE
 Caro Ecclitico mio,
 ditemi dove sono. In terra o in aria?
 ECCLITICO
 Vi andate a poco a poco sollevando.
 BUONAFEDE
 Mi vo sottilizzando.
550Ma come uscir potrem da questa stanza?
 ECCLITICO
 Abbiamo in vicinanza
 un ampio fenestrone.
 BUONAFEDE
 Vado, vado senz’altro.
 ECCLITICO
                                          (Oh che babbione!)
 BUONAFEDE
 
    Vado, vado, volo, volo.
 
 ECCLITICO
 
555Bravo, bravo, mi consolo.
 
 BUONAFEDE
 
 Dove siete?
 
 ECCLITICO
 
                         Volo anch’io.
 
 BUONAFEDE, ECCLITICO A DUE
 
 Addio mondo, mondo addio. (Escono Clarice e Lisetta)
 
 CLARICE
 
 Caro padre, cosa c’è?
 
 LISETTA
 
 Padron mio, che cos’è?
 
 BUONAFEDE
 
560   Vado, vado, volo, volo.
 
 CLARICE, LISETTA A DUE
 
 Dove, dove.
 
 ECCLITICO
 
                         Oh che fortuna!
 
 BUONAFEDE
 
 Vo nel mondo della luna.
 
 CLARICE, LISETTA A DUE
 
 Muore, muore, ohimè che muore!
 
 BUONAFEDE
 
 Oh che gusto, oh che diletto!
 
 ECCLITICO
 
565Viva, viva, oh che fortuna!
 
 CLARICE, LISETTA A DUE
 
 Muore, muore.
 
 BUONAFEDE
 
                               Cara luna,
 vengo, vengo, vengo a te. (S’addormenta)
 
 CLARICE, LISETTA A DUE
 
    Muore, muore, presto, presto.
 Qualche spirto troverò.
570Presto, presto tornerò. (Partono)
 
 ECCLITICO
 
    Il buon sonnifero
 gli offusca il cerebro.
 Portar dagli uomini
 via lo farò.
 
575   Fabrizio, Prospero, (Vengono due servi)
 su via prendetelo
 e là portatelo
 nel mio giardin. (Portano via Buonafede)
 
    Le donne tornano
580e si disperano
 perché già credono
 morto il meschin. (Tornano Clarice e Lisetta)
 
 CLARICE
 
    Povero padre, ahi che morì.
 
 LISETTA
 
 Ahi che di vivere tosto finì.
 
 ECCLITICO
 
585No, non piangete; non è così.
 
 CLARICE, LISETTA A DUE
 
 Ahi che di vivere tosto finì.
 Ahi che tormento, ahi che morì.
 
 ECCLITICO
 
 Fe’ testamento, eccolo qui.
 
 CLARICE, LISETTA A DUE
 
 Ahi che tormento, ahi che morì!
 
 ECCLITICO
 
590   «Lascio a Clarice seimille scudi,
 se di sposarsi risolverà».
 
 CLARICE
 
 Era mortale, questo si sa.
 
 ECCLITICO
 
    «Lascio a Lisetta cento ducati
 quando il marito ritroverà».
 
 LISETTA
 
595Era assai vecchio, questo si sa.
 
 ECCLITICO
 
    Povero vecchio, più nol vedrete.
 
 CLARICE, LISETTA A DUE
 
 Ahi che tormento che voi mi date!
 
 ECCLITICO
 
 Pronta è la dote, se la volete.
 
 LISETTA, CLARICE A DUE
 
 Mi fate ridere, mi consolate.
600Viva chi vive; chi è morto è morto,
 dolce conforto la dote sarà.
 
 Fine dell’atto primo