Il mondo della luna, Torino, Guibert e Orgeas, 1777

 SCENA V
 
 Sala in casa di Ecclitico con piccolo tempio in prospetto, illuminato, colla statua di Diana e trono da un lato.
 
 ECCLITICO, BONAFEDE, CECCO da imperatore, ERNESTO e seguito di cavalieri e servi
 
 CECCO
 Uomo sublunare,
 in questo nostro mondo
 le figlie, quando sono da marito,
 si maritano tosto e non si aspetta,
1350come talor nel vostro mondo usate,
 che le femmine sian quasi invecchiate.
 BUONAFEDE
 Eh signor, le mie figlie
 son pure ed innocenti.
 CECCO
                                            E pur si dice
 che le femmine vostre
1355nascon laggiù colla malizia in corpo.
 ECCLITICO
 È vero, dite bene,
 appena una ragazza sa parlare
 principia a ricercare
 cosa vuol dir sta cosa e poi quest’altra.
1360E con il praticar diventa scaltra.
 Le fanciulle alla moda
 sanno dove che il diavolo ha la coda.
 BUONAFEDE
 Ma Flaminia non sa, non sa Clarice
 distinguer dalla rapa la radice.
 CECCO
1365Orsù, se queste figlie
 hanno da star quassù,
 maritarle conviene,
 altrimenti così non stanno bene.
 BUONAFEDE
 Io mi rimetto a quello che farà
1370vostra più che lunare maestà.
 ECCLITICO
 Ecco viene Flaminia, ecco Clarice,
 corteggiando la nostra imperatrice.