Il mondo della luna, Venezia, Graziosi, 1775

 SCENA XIII
 
 ERNESTO e CECCO, con altri due servitori vestiti da notari, LISETTA e detti
 
 ERNESTO
 
    Al merto incomparabile
575di questi colendissimi,
 notar Fabrizio eccetera,
 si umilia servitor.
 
 CECCO
 
    Il nome gentilissimo
 di dirmi favoriscano,
580dell’egrotante amabile
 felice testator.
 
 BUONAFEDE
 
    Io vado già per aria...
 
 ECCLITICO
 
 Da bravo rispondetegli.
 
 CLARICE
 
 Coraggio.
 
 FLAMINIA
 
                     Fate animo.
 
 BUONAFEDE, LISETTA A DUE
 
585Mi va mancando il cor.
 Io piango di dolor.
 
 CECCO
 
    Compagni, a me una sedia. (Una comparsa si mette a quattro piedi per di dietro)
 
 ERNESTO
 
 Via, dategli da scrivere. (L’altra fa il simile per davanti)
 
 CLARICE, ECCLITICO, FLAMINIA, LISETTA A QUATTRO
 
 Più bella metamorfosi
590non si è veduta ancor.
 
 CECCO, ERNESTO A DUE
 
 Silenzio, su, silenzio.
 Silenzio per favor.
 
 BUONAFEDE
 
    Nel mondo... della luna...
 passando... Buonafede...
595de’ beni suoi... l’erede...
 dichiara...
 
 CLARICE, FLAMINIA, LISETTA A TRE
 
                      Che dolor!
 
 ECCLITICO, CECCO, ERNESTO A TRE
 
 Silenzio, su, silenzio.
 Seguite, mio signor. (A Buonafede)
 
 CECCO
 
    Dichiara... (Scrivendo)
 
 BUONAFEDE
 
                           L’una... e l’altra...
600mi manca... la parola...
 legittima...
 
 ECCLITICO, CECCO, ERNESTO A TRE
 
                       Figliuola?
 
 BUONAFEDE
 
 Che sonno... che calor...
 
 LISETTA
 
    Fermate; ci son io. (A Cecco)
 
 CECCO
 
 Lo so, bell’idol mio. (Si alzano i servitori, uno verso Clarice, l’altro verso Flaminia)
 
 ECCLITICO, ERNESTO A DUE
 
605(È questo il tempo, o cara).
 
 CLARICE, FLAMINIA A DUE
 
 (L’invenzione è rara).
 
 BUONAFEDE
 
 Mie figlie... vi saluto...
 Già parte... il genitor... (S’abbandona dormendo)
 
 LISETTA
 
    Oh cospetto! Tu sei Cecco.
 
 CECCO
 
610Son notaro.
 
 LISETTA
 
                        Signor no.
 
 ECCLITICO, ERNESTO A DUE
 
 Che facciamo, lo portiamo? (Alle donne)
 
 CLARICE, FLAMINIA A DUE
 
 Sì, che già s’addormentò.
 
 LISETTA
 
 Mio signor, tradito siete. (Accostandosi a Buonafede)
 
 ECCLITICO, CLARICE, FLAMINIA, ERNESTO, CECCO A CINQUE
 
 Taci tu. (A Lisetta)
 
 LISETTA
 
                  Signori no.
615La mia dote...
 
 A CINQUE
 
                            Lo prendete,
 che bel bello se n’andò. (Ai due servitori)
 
 LISETTA
 
    Dov’è andato?
 
 A CINQUE
 
                                Al primo cielo.
 
 LISETTA
 
 Dunque è morto?
 
 A CINQUE
 
                                   Oibò, oibò. (Qui i servi lo sollevano con la sedia)
 
 BUONAFEDE
 
 Che diletto... Che spassetto...
620Dolce... dolce... me... ne... vo.
 
 A CINQUE
 
    Buon viaggio, felice passaggio.
 
 LISETTA
 
 Oh che rabbia.
 
 A CINQUE
 
                              Scriveteci.
 
 BUONAFEDE
 
                                                    Addio...
 
 A SEI
 
                sfortuna
 Che
                 fortuna
 
 BUONAFEDE
 
                                 Sì, viva... la luna...
 
 A CINQUE
 
 Che un sì amabile figlio accettò.
 
 LISETTA
 
625Ah! Che il fiele di già mi crepò.
 
    Oh che smania che mi sento...
 che veleno all’alma mia...
 Questa è troppa tirannia...
 Crudeltade è questa qua...
630Quante ciarle, che susurri...
 quante frodi maledette...
 Oh fatiche poverette!...
 De’ quattrini, de’ zecchini,
 de’ rusponi, de’ dobloni,
635per la dote io voglio già.
 
 A SEI
 
    Oh che giubilo che sento...
 Oh che dolce melodia...
 Oh che bella sinfonia...
 Oh che gioia è questa qua!
640Quanti timpani e tamburri...
 quante nacchere e trombette...
 quanti piferi e cornette...
 flautini, violini,
 caliscioni, chitarroni.
645Oh che gran felicità.
 
 Fine dell’atto primo