L’olimpiade, Venezia, Rossetti, 1738

Assente nell'edizione Zatta Frontespizio
 SCENA VI
 
 ARISTEA ed ARGENE
 
 Argene
 Udisti, o principessa?
 Aristea
                                           Amica, addio.
 Convien ch’io siegua il padre. Ah tu che puoi
285del mio Megacle amato,
 se pietosa pur sei come sei bella,
 cerca, recami, oh dio, qualche novella.
 
    Tu di saper procura
 dove il mio ben s’aggira,
290se più di me si cura,
 se parla più di me.
 
    Chiedi se mai sospira,
 quando il mio nome ascolta,
 se ’l proferì talvolta
295nel ragionar fra sé.