Il mondo della luna, Venezia, Savioli, 1770

 SCENA V
 
 Sala in casa di Ecclitico con piccolo tempio in prospetto, illuminato, colla statua di Diana e trono da un lato.
 
 ECCLITICO, BONAFEDE, CECCO da imperatore, ERNESTO e seguito di cavalieri e servi
 
 CECCO
1345Uomo sublunare,
 in questo nostro mondo
 le figlie, quando sono da marito,
 si maritano tosto e non si aspetta,
 come talor nel vostro mondo usate,
1350che le femmine sian quasi invecchiate.
 BUONAFEDE
 Eh signor, le mie figlie
 son pure ed innocenti.
 CECCO
                                            E pur si dice
 che le femmine vostre
 nascon laggiù colla malizia in corpo.
 ECCLITICO
1355È vero, dite bene,
 appena una ragazza sa parlare
 principia a ricercare
 cosa vuol dir sta cosa e poi quest’altra.
 E con il praticar diventa scaltra.
1360Le fanciulle alla moda
 sanno dove che il diavolo ha la coda.
 BUONAFEDE
 Ma Flaminia non sa, non sa Clarice
 distinguer dalla rapa la radice.
 CECCO
 Orsù, se queste figlie
1365hanno da star quassù,
 maritarle conviene,
 altrimenti così non stanno bene.
 BUONAFEDE
 Io mi rimetto a quello che farà
 vostra più che lunare maestà.
 ECCLITICO
1370Ecco viene Flaminia, ecco Clarice,
 corteggiando la nostra imperatrice.