Il mondo della luna, Venezia, Savioli, 1770

 SCENA VI
 
 BONAFEDE ed ERNESTO
 
 ERNESTO
 Voi avete due figlie?
 BUONAFEDE
                                        Signorsì.
 ERNESTO
 Fanciulle o maritate?
 BUONAFEDE
                                          Son ragazze
810e non ho ancora lor dato marito,
 perché non ho trovato un buon partito.
 ERNESTO
 Avete fatto ben. Nel vostro mondo
 due cattivi mezzani
 soglion far qualche volta i matrimoni;
815uno è il capriccio e l’altro è l’interesse.
 Dal primo ne provien la sazietà,
 dal secondo la nera infedeltà.
 BUONAFEDE
 Vusignoria favella
 come appunto parlar deve una stella.
 ERNESTO
820Qui non v’è alcun che dica
 di morir per l’amata;
 non v’è alcun che sia fido ad una ingrata.
 Non vedrete chi voglia
 nella tasca portar ampolle o astucchi
825con balsami o ingredienti,
 utili delle donne a’ svenimenti.
 BUONAFEDE
 Ma, se svien una donna,
 come la soccorrete?
 ERNESTO
                                      Accostumiamo
 una corda portare, quando siano
830tali caricature,
 le facciam rinvenir con battiture.
 BUONAFEDE
 Questo, per vero dire,
 è un perfetto elisire.
 ERNESTO
 È un elisir che giova;
835e credetelo a me che il so per prova.
 
    Qualche volta non fa male
 il contrasto ed il rigore.
 Sempre pace, sempre amore
 fa languire anco il piacer.
 
840   Quando poi cessa lo sdegno
 sente il cor maggior diletto;
 più vigor prende l’affetto
 e moltiplica il goder.