La pupilla, Venezia, Valvasense, 1735

Vignetta Frontespizio
 TRITICONE e ROSALBA, poi GIACINTO da medico
 
 Triticone
 Cara Rosalba mia, ch’è mai sta cosa?
 Sempre amalata siete.
 Or la testa vi duole,
320or lo stomaco avete rivoltato;
 voi mi volete far diventar matto.
 Rosalba
 Oh che bella finzione! Ei già lo crede;
 la lezione del foglio or fa l’effetto.
 Triticone
 Sentite, figlia mia, parlate schietto,
325già nessuno ci ascolta;
 sono il vostro tutor e come padre
 v’amo più che se foste una mia figlia;
 dite con libertade,
 avete voi qualche passione al cuore?
330Siete voi forse amante?
 Confessatelo a me. Rosalba, io giuro
 il rimedio trovar presto e sicuro.
 Rosalba
 Io passione d’amore?
 Io amante? Ma di chi? Se in questa casa
335sempre sto chiusa e mai non entra alcuno.
 Cos’è mai quest’amor? Dunque l’amore
 può far doler il core?
 Certo che quest’amore io non provai
 e prego il ciel di non provarlo mai.
 Triticone
340(Bella semplicità!) Ma sempre amore
 non è doglia o tormento,
 sovente al nostro cor recca contento.
 Rosalba
 Costui dunque è stregone
 ch’or fa bene, or fa male. Io non v’intendo.
 Triticone
345Appunto lo diceste.
 Egli è un mago l’amor, diletta figlia.
 Rosalba
 Mi stia dunque lontan trecento miglia.
 Triticone
 E pur, se voi provaste
 delle dolcezze sue qualche pochino,
350lo vorreste tenir sempre vicino.
 Rosalba
 Quando la sia così, fatte ch’io provi,
 caro signor tutore,
 un bocconcin di questo dolce amore.
 Triticone
 Volentier, volentieri,
355ma ciò non si può fare
 senza del matrimonio.
 Rosalba
                                            Eh mi contento
 ma però con un patto,
 che se poi quest’amor non mi piacesse,
 voglio che il matrimonio sia disfatto.
 Triticone
360(Che innocenza!) Figliola,
 udite, il matrimonio
 accordato che sia più non si scioglie,
 se non muore il marito over la moglie.
 Rosalba
 Questo poi non mi piace.
 Triticone
                                                Eh non temete,
365vi troverò un marito
 con cui sempre vivrete in buona pace.
 Rosalba
 Lo troverete poi?
 Triticone
                                  Già l’ho trovato.
 Rosalba
 Senza né men che ’l veda?
 Triticone
 Lo vedeste e gl’avete ancor parlato.
 Rosalba
370Come signor?...
 Triticone
                                (Ah più tacer non posso;
 mi sento il core, il sangue ed il polmone
 che mi dicon: «Coraggio Triticone»).
 Rosalba
 (Forse Giacinto a Triticon palese
 fatto avrà l’amor suo).
 Triticone
                                           Figlia, sediamo, (Siedono)
375poiché di grave affar parlar dobbiamo.
 Rosalba
 Eccomi, dite pur.
 Triticone
                                   V’arricordate
 dell’astrologo d’ieri?
 Rosalba
 (È Giacinto senz’altro. Oh me felice!)
 Triticone
 Egl’è un uomo dabben, sa quel che dice;
380benché sia giovinetto,
 ha del gran sale in zucca;
 è un indovin sincero
 che mentire non sa ma dice il vero.
 Rosalba
 Non ne dite di più; già son per lui...
 Triticone
385Bene, bene, pensate
 dunque a quel ch’ei v’ha detto e rissolvete.
 Rosalba
 Per me son contentissima,
 il partito mi piace, è da par mio.
 Triticone
 Se voi vi contentate...
 Rosalba
390Io son pronta anche adesso.
 Triticone
                                                     (Ahi, che la gioia
 mi fa tutto sudar e già dagl’occhi
 per l’allegrezza mi distilla il pianto).
 Rosalba
 Ma che avete, signor, perché piangete?
 Triticone
 Piango per il contento.
 Rosalba
                                            Oh benedetto
395siate pur mille volte! Oh quanto v’amo!
 Oh quanto v’amerò fino alla morte!
 Triticone
 Anch’io figlia v’adoro, or non più figlia
 ma sposa.
 Rosalba
                      Oh che bel nome!
 Oh quanto mi consola!
400Ma quando si conclude?
 Triticone
                                               (Questa sua fretta
 è ben segno d’amor). Dami la mano,
 vuo’ consolarti, o bella, in questo punto.
 Rosalba
 Ma lo sposo dov’è?
 Triticone
                                     Dov’è lo sposo?
 Tu mi burli Rosalba,
405eccomi, non mi vedi? È forse amore
 ch’ora cieca ti rese?
 Rosalba
 Voi?
 Triticone
            Io, sì, perché?
 Rosalba
 Ah ah ah ah, meco scherzate affé.
 Triticone
 Come scherzar? Voi stessa
410non diceste d’amarmi?
 E che d’esser mia sposa ancor bramate?
 Non abbiate rossor, siam qui tra noi.
 Rosalba
 Dell’astrologo intesi e non di voi.
 Triticone
 Ma l’astrologo appunto
415non vi parlò di me? Non vi predisse
 che sol per vostro bene
 d’un vecchiarel consorte il ciel vi vuole?
 E che la gioventù tradir vi puole?
 Rosalba
 Nulla di ciò mi disse,
420ben di lui mi parlò, dice che m’ama,
 ch’è un cavaliero e che mi vuol per sposa.
 Triticone
 Oh cielo! Oh che gran cosa!
 Ingannato son io. Figlia, colui
 è un mendace, è un briccon, non gli abbadate.
 Rosalba
425Prima voi mel lodaste, or lo sprezzate?
 Triticone
 (Giacché scoperto io sono,
 vuo’ tentar persuaderla all’amor mio,
 simular quest’ardor più non poss’io).
 Rosalba
 (Mie tradite speranze!)
 Triticone
                                              Ah gentilissima
430Rosalba mia bellissima,
 se obbediente finor stata mi siete,
 siatelo in questo punto. Io già v’adoro.
 Rosalba
 So ben che voi m’amate,
 come padre e tutor.
 Triticone
                                       Eh un altro amore
435è questo, idolo mio, v’amai finora
 come padre, egli è vero, or come sposo.
 Rosalba
 Eh signor Triticone,
 guardate nello specchio,
 io son giovine assai, voi troppo vecchio.
 Triticone
440Son vecchio, è vero, ma non ho difetti.
 Rosalba
 Questo è buono per voi ma non per me.
 Triticone
 Io sempre v’amerò.
 Rosalba
 Amor senza costrutto.
 Triticone
 Voi sarete il mio fior.
 Rosalba
                                          Ma senza frutto.
 Triticone
 
445   Son vecchio ma non cedo
 ad un giovine in fortezza.
 
 Rosalba
 
 Ve lo credo, ve lo credo
 ma cos’è questa bianchezza?
 
 Triticone
 
 Calore di fegato.
 
 Rosalba
 
450E quegl’occhi lacrimanti?
 
 Triticone
 
 Niente, niente, una flussione.
 
 Rosalba
 
 Ma quel bastone?
 Perché tremate?
 
 Triticone
 
 Voi crudel tremar mi fate.
 
455   Peraltro sto saldo,
 son forte, son caldo,
 provate, sentite,
 sentite il mio cor,
 che gran batticor.
 
 Rosalba
 
460   La barba è candida,
 la faccia è palida,
 voi già perdeste
 tutto il calor.
 
 Giacinto
 Servo de lor signori. Se non fallo,
465è il signor Triticon vusignoria?
 Triticone
 Sì signor per servirla.
 Giacinto
                                          In speciaria
 un ordine trovai
 per venir in sua casa ed io volai.
 Triticone
 Lei è il medico dunque?
 Giacinto
                                               Appunto quello.
 Triticone
470La ragazza si sente un po’ di male
 ma spero anderà in nulla.
 Giacinto
 Sarà il solito mal d’una fanciulla.
 Dove si trova? È questa?
 Triticone
                                                Signorsì.
 Giacinto
 (Quest’è appunto colei che mi ferì).
475Riverente m’inchino.
 Rosalba
                                          Io gli son serva.
 Giacinto
 (Ella tien gl’occhi bassi e non m’osserva).
 Triticone
 Sentite il polso suo. Sembra alterato?
 Giacinto
 Signor, se non vi è grave,
 ritiratevi un poco e date campo
480ch’io possa interrogar con libertà
 la fanciulla. Sapete come va.
 Triticone
 Dite ben, mi ritiro.
 Giacinto
 Signora mia, mi favorisca il braccio.
 (Ahi, ch’a un braccio di neve ardo ed agghiaccio).
 
485   Cara mano, mano vaga
 che risana allorch’impiaga,
 io vi miro e poi sospiro,
 vi potessi almen bacciar!
 
    Se la sorte non m’inganna
490da voi spero la mia pace,
 d’imeneo la bella face
 già comincia a sfavillar.
 
 Rosalba
 Ma voi troppo stringete.
 Giacinto
 Ancor non conoscete
495di Giacinto la voce?
 Rosalba
                                       Ah mio tesoro.
 Triticone
 Signor eccellentissimo,
 ma che maniera è quella
 d’interrogar?
 Giacinto
                            Tacete,
 fu un trasporto del core;
500già scopersi l’arcano e presto presto,
 se mi lasciate far, scoprirò il resto.
 Triticone
 Seguite pur, che mai sarà?
 Giacinto
                                                   Signora,
 quietatevi per poco.
 Rosalba
 Più ressister non posso a tanto foco.
505Sappiate che il tutore
 mi si scoperse amante e vuol ch’io sia
 sua sposa, io non lo voglio;
 liberatemi voi da quest’imbroglio.
 Triticone
 Rilevaste l’intiero?
 Giacinto
                                     Io tutto intesi,
510manca solo ch’a lei per il suo male
 or insegni il rimedio
 e poi sono con voi. Non dubitate, (A Rosalba)
 liberarvi destino in questo giorno;
 poiché la soggezion non mi permette
515di dirvi tutto, fingerò, scrivendo,
 un recipe formar; a voi la carta
 consegnerò, già in essa
 una nuova invenzion voi leggerete,
 secondate l’idea; poi non temete.
 Rosalba
520Tutto farò per voi.
 Triticone
                                    E ben, che nuova,
 signor eccellentissimo, mi date?
 Giacinto
 Gran cose io vi dirò. Prima aspettate
 che un recipe gli formi.
 Triticone
                                             Oh che impazienza! (Giacinto va al tavolino a scrivere, intanto Triticone e Rosalba parlano sempre da sé)
 Triticone
 Certo Rosalba è amante.
 Rosalba
525Giacinto non m’inganna.
 Triticone
 Fosse almeno di me!
 Rosalba
                                         Facesse presto!
 Triticone
 Di quel bricon d’astrologo io temo.
 Rosalba
 Ma del vecchio tutor pavento e tremo.
 Triticone
 Oh che soave aspetto!
 Rosalba
530Che vecchio maledetto!
 Triticone
 Lei mi guarda sott’occhio; ah furbachiona!
 Rosalba
 Fa’ pur quanto tu vuoi, non son sì buona!
 Triticone
 
    Ch’io lasci Rosalba!
 
 Rosalba
 
 Pigliar Triticone!
 
 Triticone, Rosalba a due
 
535O questo poi no,
 o questo poi no.
 
 Giacinto
 Signora mia, coraggio aver conviene;
 faccia come sta scritto e anderà bene. (Rosalba prende la carta e legge e leggendo ride piano)
 Triticone
 Caro signor dottor, ditemi tosto
540la cagion del suo male.
 Giacinto
 Tutto il suo mal, signor, provien d’amore.
 Triticone
 D’amore? Ma per chi?
 Giacinto
                                            Certo vi giuro,
 dacché del medicar l’arte professo,
 non mi toccò sentir cosa sì strana.
 Triticone
545Forse d’un vil astrologo
 vive amante Rosalba?
 Giacinto
                                           Eh eh pensate.
 Vive amante di voi passionatissima;
 ridete signor mio, ch’ella è bellissima.
 Triticone
 E ben, s’ella mi amasse,
550saria cosa da ridere?
 Giacinto
 Ma tutto Triticone
 io non vi dissi ancor; v’ama, egl’è vero,
 ma si cacciò in pensiero
 che non vi vuol, perché dall’altre donne
555teme d’esser burlata.
 L’esser voi vecchio a lei molto non cale
 ma questa barba bianca,
 quel crin canuto e gl’occhi lacrimanti,
 quelle rughe, il tremare e che so io,
560come dicea, gli fan cangiar desio.
 Che ne dite, signora? (A Rosalba)
 E confessate pure
 senz’altra soggezione.
 (Già in carta gl’ho insegnata la lezione).
 Rosalba
565Purtroppo è ver, purtroppo
 il signor Triticone amo ed adoro
 ma quell’aspetto, oimè, schiffo ed aborro.
 Triticone
 Eh quando voi m’amate,
 che v’importa?...
 Rosalba
                                  No no, non mi parlate,
570io così non vi voglio.
 Giacinto
 Oh che bizzaro amor!
 Triticone
                                          Che bell’imbroglio!
 Che far dunque poss’io? (A Giacinto)
 Giacinto
 Signor, quando vogliate
 io tengo un gran segretto
575con cui non dico già che l’età torni
 nel suo verde primiero ma ben vale
 per far nera la barba e nero il crine,
 render liscie le guancie e porporine.
 Fortifica li denti,
580rende chiara la vista e l’occhio bello;
 fa l’uom robusto e forte
 e l’abilita a far da buon consorte.
 Rosalba
 Che secreto divino!
 Triticone
                                      Eh mi burlate.
 Giacinto
 Signor, mi meraviglio, ad un mio pari
585non si dice così, la riverisco.
 Rosalba
 E voi dite d’amarmi e ricusate
 quel ch’io tanto desio?
 L’amor vostro non è simile al mio.
 Triticone
 Ehi sentite, signor... (Se fosse vero
590gran segreto saria!) Come s’adopra?
 Giacinto
 Facilissimamente. In quest’ampolla
 vi è l’aqua prodiggiosa,
 addattarvi bisogna
 in un sito ristretto
595ed in mezz’ora si vedrà l’effetto.
 Rosalba
 Questa prova chied’io dell’amor vostro.
 Triticone
 Sottisfarvi saprò. Già finalmente
 mezz’ora è breve tempo.
 Dite, quanto si spende?
 Giacinto
600Sei zechini e non più.
 Rosalba
                                          Poca moneta.
 Triticone
 Son rissolto provarlo.
 Giacinto
                                         Ed io vi servo
 e, se non opra ben, non mi pagate.
 Una bote vi vuol ma vuota e nuova.
 Fattela portar quivi e facciam presto.
 Triticone
605Una bote, perché?
 Giacinto
                                    Più non cercate.
 Triticone
 Ancor questo farò. Non m’ingannate.
 Chi è di là? (Viene un servo) Guarda abbasso
 che vi è una bote nuova,
 falla portar di sopra in questa stanza.
 Rosalba
610(Oimè, che dalle risa il cuor mi creppa).
 Giacinto
 Signor quest’è un licore
 che facilmente essala;
 voi nella bote entrar dunque dovrete
 e farvi chiuder bene, indi la faccia
615bagnandovi e le mani,
 nel corso di mezz’ora
 forte, robusto e bel verete fuora.
 Triticone
 Io nella bote entrar? Voi v’ingannate.
 Rosalba
 Se non fatte così, voi non mi amate.
 Triticone
620Ah Rosalba pavento
 di qualche tradimento.
 Rosalba
 Tradimento? Perché? Dove son io
 non temete di mal, dolce amor mio. (Viene la bote)
 Triticone
 Pur entrar mi convien. Che sarà mai?
625Cara già vinto m’han le tue parole,
 ecco Diogene, o bella, in faccia al sole. (Mettono Triticon nella bote)
 Rosalba
 Entrato è il pazzo. Oh questa è bella assai!
 Giacinto
 Zito Rosalba ed il più bel vedrai.
 Triticone
 Orsù via dunque datemi l’ampolla.
 Giacinto
630Signor v’aricordate
 cosa ieri vi disse l’indovino?
 Triticone
 Che ne sapete voi?
 Giacinto
                                     Tutto mi disse,
 so ben ch’ei vi predisse
 che la donna ch’amate
635alfin v’avria burlato,
 ecco il pressaggio suo verificato.
 Triticone
 Ma che discorso è questo?...
 Giacinto
 E per farvi veder che ’l ver raggiono,
 io l’astrologo sono;
640con vostra buona grazia, signor mio,
 prendo Rosalba, a rivederci, addio.
 Triticone
 Ah traditor, briccon, Rosalba oimè,
 soccorso, aita, carità di me.
 Rosalba
 Per ora io me ne vo,
645quando giovin sarete tornerò.
 Triticone
 
    Sia maledetto
 chi a donna crede.
 
 Rosalba, Giacinto a due
 
    Che sei pazzo ben si vede.
 
 Triticone
 
 Senza fede.
 
 Rosalba, Giacinto a due
 
                        Ben si vede
650che sei pazzo da legar.
 
 Triticone
 
    Tiranna! Spietato!
 
 Rosalba
 
 Che brami?
 
 Giacinto
 
                         Che vuoi?
 
 Triticone
 
 Pietade. Mercé.
 
 Rosalba, Giacinto a due
 
 Pietade non v’è.
 
 Triticone
 
655   Se uscir ne potessi,
 vorrei vendicarmi;
 oimè, che son fiaco
 non posso aiutarmi.
 Rimedio non c’è.
 
 Giacinto
 
660   Eh via vergognatevi,
 prudente mostratevi.
 
 Rosalba
 
 Tacete, soffrite,
 soffrite per me.
 
 Triticone
 
    Con questo bastone...
 
 Giacinto
 
665Oh che pazzo!
 
 Rosalba
 
                             Oh che buffone!
 
 Triticone
 
 Ma non ci arrivo.
 
 Giacinto, Rosalba a due
 
 Tu sei già di senno privo.
 
 Triticone
 
 Spietata! Crudele!
 
 Giacinto
 
 Che dici?
 
 Rosalba
 
                     Che parli?
 
 Triticone
 
670Pietade per me.
 
 Giacinto, Rosalba a due
 
 Pietade non v’è.
 
 Fine della seconda parte