Il mondo della luna, Barcellona, Generas, 1765

 SCENA PRIMA
 
 Camera in casa di Ecclitico con tre sedie.
 
 ERNESTO e FLAMINIA
 
 ERNESTO
 Ed è ver che sei mia? Ne temo e quasi
 parmi ancor di sognar.
 FLAMINIA
 Ah che nel seno accolto
1010ho un misto di timor, speranza e amore
 che mi straziano il cor; pavento, o dio,
 che ’l destin non mi tolga Ernesto mio.
 Il rammentar la fedeltà di Ernesto...
 ERNESTO
 A tal beltade, a sì vezzosi rai,
1015ad alma sì gentil come potea
 mancar di fede Ernesto?
 Non paventar, ben mio, sarem felici.
 FLAMINIA
 E ’l genitor...
 ERNESTO
                           Lasciam di ciò la cura
 al savio Ecclitico,
1020egli il tutto farà. Lieti e contenti
 saremo alfin. Deh mi permetta, o cara,
 che a lui mi porti ed averà fra poco
 dolce ristoro il nostro ardente foco.
 FLAMINIA
 Vanne bell’idol mio, ai nostri voti
1025propizio arrida il ciel. A sì bell’opra
 assista amor. Benché tu parti, o caro,
 teco viene il mio cor; e ’l pensier mio
 sempre teco sarà.
 ERNESTO
                                   Mia vita addio.
 
    Parto, bell’idol mio,
1030ricordati di me.
 
 FLAMINIA
 
 Vanne ma pensa, oh dio!
 ch’io morirò per te.
 
 ERNESTO
 
    Ah! Ti consola, oh cara!
 
 FLAMINIA
 
 Ah! Mi si spezza il cor.
 
 A DUE
 
1035Che dura pena amara!
 Che barbaro dolor!
 
    Chi vide mai di questo
 affanno più funesto,
 più sventurato amor.