Il mondo della luna, Barcellona, Generas, 1765

 SCENA VIII
 
 CECCO nell’abito di finto imperatore con seguito, poi BUONAFEDE e LISETTA
 
 CECCO
 Olà, presto fermate
 Buonafede e Lisetta.
820Dite che il loro imperator li aspetta. (Partono due servi)
 Vuo’ procurar, fin che la sorte è amica,
 il premio conseguir di mia fatica.
 BONAFEDE
 Eccomi a’ cenni vostri.
 LISETTA
                                            Oh? Cosa vedo?
 Cecco è l’imperator?
 CECCO
                                        Lisetta addio.
 LISETTA
825Ti saluto; buondì, Cecchino mio.
 BONAFEDE
 Sei pazza? Cosa dici
 al nostro imperatore?
 LISETTA
 Pazzo sarete voi.
 Si conoschiamo bene fra di noi.
 CECCO
830Bella, Cecco non son ma vostro sono,
 olà s’innalzi il trono.
 Lisetta, vezzosetta e graziosina,
 vi voglio far lunatica regina. (Dalla parte lateral comparisce un trono)
 BONAFEDE
 (Io non vorrei che il nostro imperatore
835mi facesse l’onore
 di rapirmi Lisetta).
 CECCO
                                       E ben, che dite?
 Ecco il trono per voi, se l’aggradite.
 LISETTA
 Il trono? Ohimè, non so.
 Sono fra il sì ed il no.
840Cotante cose stravaganti io vedo
 che dubito di tutto e nulla credo.
 CECCO
 Eh via, venite in trono.
 Se vi piace il mio volto,
 sia Cecco o non sia Cecco,
845che cosa importa a voi?
 Doppo s’aggiustaremo fra di noi.
 LISETTA
 È questa una ragion che non mi spiace.
 Vengo. (S’incamina verso il trono)
 BONAFEDE
                 Dove, Lisetta?
 LISETTA
 A ricever le grazie
850del nostro imperatore,
 giacch’egli mi vuol far sì bell’onore.
 BONAFEDE
 Lisetta, bada bene.
 LISETTA
                                      È innocentino,
 il nostro imperator, come un bambino.
 CECCO
 Aspettar più non voglio;
855presto, venite al soglio.
 LISETTA
 Dunque lei...
 CECCO
                           Sì, mia cara,
 son vostro, se volete.
 LISETTA
 Lei è mio... Ma se poi... Ma s’io non sono...
 Non so quel che mi dica.
 CECCO
                                               Al trono, al trono.
 LISETTA
 
860   Se lo comanda, sì venirò.
 Signor padrone, cosa sarà?
 Imperatrice dunque sarò?
 Oh fosse almeno la verità!
 Sento nel core certo vapore
865che m’empie tutta di nobilità.
 
    Che bella cosa l’esser signora,
 farsi servire, farsi stimar!
 Ma non lo credo, ma temo ancora;
 ah mi volete tutti burlar!
870Voglio provarmi, cosa sarà?
 Ah fosse almeno la verità! (Cecco dà braccio a Lisetta e, fra tanto che si fa il ritornello dell’aria, la conduce in trono)
 
 BONAFEDE
 Eccelso imperator, la fortunata
 solo Lisetta è stata.
 Le povere mie figlie
875ancor non hanno avuta la fortuna
 di venire nel mondo della luna.
 CECCO
 Un araldo lunare ha già recato
 che in viaggio sono e che saran fra poco
 ancor esse venute in questo loco.
880Allegri, o Bonafede,
 che la coppia gentil venir si vede.