Il mondo della luna, Barcellona, Generas, 1765

 SCENA PRIMA
 
 Giardino delizioso in casa de Ecclitico, raffigurato nel mondo della luna, ove si rappresentano alcune stravaganze ordinate dall’astrologo per deludere Bonafede.
 
 BONAFEDE che dorme, ECCLITICO travestito con abito capriccioso
 
 ECCLITICO
520Bonafede ancor dorme.
 Tempo è di risvegliarlo.
 Con questo sal volatile
 sciogliendo i spirti che fissati ha l’oppio,
 in sé ritornerà. (Gli pone un vasetto sotto le narici)
 BONAFEDE
                                Flaminia...
 ECCLITICO
                                                      Ei chiama
525la figliola fra il sonno e la vigilia.
 BONAFEDE
 Ehi Clarice... Lisetta...
 ECCLITICO
 Ora si va svegliando.
 BONAFEDE
                                         Eh! Dove sono? (Si alza bel bello)
 ECCLITICO
 Amico.
 BONAFEDE
                 Olà chi siete?
 ECCLITICO
 Che? Non mi conoscete?
530Non ravvisate Ecclitico?
 BONAFEDE
                                              Voi quello?
 ECCLITICO
 Sì, quel son io.
 BONAFEDE
                              Ma dove,
 dove, amico, siam noi?
 ECCLITICO
 Dove la sorte tutti i beni aduna,
 nel bellissimo mondo della luna.
 BONAFEDE
535Eh! Mi burlate?
 ECCLITICO
                                E non ve n’accorgete
 dello splendor che fa più bello il giorno?
 Dell’aria salutar che spira intorno?
 BONAFEDE
 È vero. Oh che bel giorno!
 Oh che aria soave!
 ECCLITICO
540Udite l’armonia
 ch’esce dagli arbuscelli,
 agitati dai dolci venticelli. (Odesi un concertino principiato dai violini ed oboè in orchestra, colle risposte de’ corni da caccia e fagotti dentro la scena)
 BONAFEDE
 Bravi, bravissimi.
 Gli alberi in questo mondo
545suonan meglio dei nostri suonatori.
 Ma sa l’imperatore
 ch’io qui son arrivato?
 ECCLITICO
 È di tutto informato.
 BONAFEDE
 Andiamlo a ritrovar.
 ECCLITICO
                                        Non è permesso
550con quell’abito andar innanzi a lui,
 s’egli non ve ne manda uno de’ sui.
 Ma ecco i cavalieri
 con i paggi e i staffieri. Il gran monarca
 vi manda da vestire.
 BONAFEDE
                                        Oh che bel mondo! (Vengono paggi e staffieri, che portano l’abito da travestire Bonafede, e detti)
555Come avrò a contenermi?
 Quante gran riverenze avrò da fare?
 ECCLITICO
 Il nostro buon monarca
 non vuol adulatori. Egli è un signore
 ch’è tagliato alla buona e di buon core.
 BONAFEDE
560Andiam. Non vedo l’ora di vederlo.
 ECCLITICO
 No restate, che io
 anderò ad avvisarlo;
 egli ha tanta bontà
 che per farvi piacer qui venirà.
 BONAFEDE
565E la mia cameriera e le mie figlie
 non verrano con noi?
 ECCLITICO
 Sì sì; veranno poi,
 anzi le nostre donne
 han ius particolare a questo impero,
570perché va colla luna il lor pensiero.
 
    O quante donne
 come la luna
 varian la testa,
 superba è questa,
575vezzosa è l’altra,
 è fina, è scaltra,
 si fa pregare,
 vuol simulare
 ma in un momento,
580ma come un vento
 passa il pensiero.
 Ma che ne dici? (A Bonafede)
 Non è vero,
 chi non lo sa.
 
585   Se li è vietato
 qua su l’ingresso
 al più bel sesso!
 Ve’ si puol darsi
 più strana specie
590di questa qua.