Il mondo della luna, Torino, Avondo, 1760

 SCENA PRIMA
 
 Camera in casa di Ecclitico con tre sedie.
 
 LISETTA con paggi
 
 LISETTA
 Olà, paggi, staffieri,
1210camerieri, braccieri,
 datemi da seder. Arricordatevi
 ch’io son la monarchessa.
 Vogl’esser obbedita e rispettata.
 E se farete ben, vi sarò grata.
1215Sopra tutto avvertite
 di nulla riportarmi
 di quel che fa il mio sposo
 e nulla a lui mai riportar di me,
 mentre ognuno di noi pensa per sé.
1220Avete a dormir poco,
 avete a mangiar freddo
 e nell’ore dell’ozio
 vo’ che l’astrologia tutti studiate,
 acciò saper possiate
1225quello che far vi tocca,
 senza che a comandarvi apra la bocca.
 Se qualchedun sospira
 per le bellezze mie, ditelo in modo
 di non farmi arrossir. Se la fortuna
1230aiutar vi vorrà con delle mance,
 un occhio serrerò
 né la vostra fortuna impedirò.
 Ma che vedo? Son qui le mie padrone?
 Che padrone! Son io la maestà;
1235mi metterò in contegno e gravità.