Il mondo della luna, Torino, Avondo, 1760

 SCENA V
 
 Si cala il ponte levatore e vedesi in fondo della scena un carro trionfale tirato da sei uomini bizzarramente vestiti con sopra il carro CECCO vestito da imperatore e a’ piedi del medesimo ERNESTO vestito all’eroica con una stella in fronte. BUONAFEDE osserva con maraviglia. Al suono di sinfonia si avanza il carro e giunto alla metà della scena lo fermano; Ernesto scende ed aiuta a scendere Cecco con affettata sommissione.
 
 BUONAFEDE
 Umilmente m’inchino
 a vostra maestà.
 CECCO
                                 Chi siete voi
 che indirizza i suoi saluti
740alla maestà nostra e non a noi?
 BUONAFEDE
 Perdoni, io fo all’usanza
 del mondo sublunar, dove son nato.
 CECCO
 Sì sì, son informato
 che là nel vostro mondo
745trionfa l’albagia
 né di titoli mai v’è carestia.
 BUONAFEDE
 Dice ben. Ma che vedo?
 Quivi il signor Ernesto?
 ERNESTO
                                              V’ingannate;
 io stella sono ed Espero m’appello;
750e quando il cielo imbruna
 esco primiera a vagheggiar la luna.
 Sortito avrà l’influsso
 quel ch’Ernesto s’appella
 dalla costellazion della mia stella.
 BUONAFEDE
755Io non so che mi dir; voi tutto Ernesto
 certo rassomigliate.
 CECCO
 Non vi maravigliate,
 che nella nostra corte abbiamo noi
 un buffon che somiglia tutto a voi!
 BUONAFEDE
760Grazie a vostra bontà del paragone.
 Ma io, per dirla a lei, non son buffone.
 CECCO
 Eppur nel vostro mondo
 chi sa far il buffone è fortunato.
 BUONAFEDE
 Cappari! Egli è informato.
 CECCO
                                                   Or che vi pare;
765vi piace il nostro mondo?
 BUONAFEDE
                                                 In fede mia
 a chi un mondo sì bel non piaceria?
 Ma per esser contento
 una grazia, signore, ancor vi chiedo.
 CECCO
 Chiedete pur, che tutto io vi concedo.
 BUONAFEDE
770Ho due figlie e una serva,
 vorrei...
 CECCO
                  Già v’ho capito,
 le vorreste con voi.
 Andrà, per consolarle,
 una stella cometa ad invitarle.
 BUONAFEDE
775Ma le stelle comete
 portan cattivo augurio.
 CECCO
                                            Oh gente pazza
 del mondo sublunar! Poiché le stelle
 conoscer pretendete
 e voi stessi laggiù non conoscete.
 BUONAFEDE
780Ha ragion, ha ragion; non so che dire.
 CECCO
 Io le farò venire
 ma però con patto,
 che vo’, senza recarvi pregiudizio,
 la vostra cameriera al mio servizio.
 BUONAFEDE
785Ma, signor...
 CECCO
                          Già lo so
 che siete innamorato
 in quei belli occhi suoi
 ma questa volta la vogliam per noi.
 BUONAFEDE
 Dunque lei l’ha veduta?
 CECCO
                                              Signorsì.
790Una macchina abbiamo
 da cui spesso vediamo
 quel che si fa laggiù nel vostro mondo.
 E il piacer più giocondo
 che aver possano i nostri occhi lunari
795è il mirar le pazzie de’ vostri pari.
 
    Un avaro suda e pena
 e poi crepa e se ne va.
 Un superbo, senza cena,
 vuol rispetto e pan non ha.
800Un geloso è tormentato,
 un corrente è criticato.
 Quasi tutti al vostro mondo
 siete pazzi in verità.
 
    Chi sospira per amore;
805chi delira per furore,
 chi sta bene e vuol star male,
 chi ha gran fumo e poco sale;
 al rovescio tutto va.
 Siete pazzi in verità. (Sale nel suo carro e parte col seguito)