Il mondo della luna, Torino, Avondo, 1760

 SCENA III
 
 Li scolari escono dalla specula e s’inchinano a BUONAFEDE
 
 BUONAFEDE
120Servitor obbligato.
 QUATTRO SCOLARI
 
    Felice e fortunato
 chi è amico della luna,
 per voi sì gran fortuna
 il ciel riserberà.
 
 BUONAFEDE
 
125   Il cielo mi conceda
 sì gran felicità.
 
 QUATTRO SCOLARI
 
    La vostra bella mente,
 che più d’ogn’altra sa,
 la luna facilmente
130conoscere potrà. (Partono)
 
 BUONAFEDE
 
    Il cielo mi conceda
 sì gran felicità. (Entra nella specula)
 
 ECCLITICO
 
    (Farò che tutto creda
 la sua semplicità).
 
135Olà, Claudio, Pasquino, (Vengono due servi)
 la macchina movete,
 fate ch’ella s’appressi al cannocchiale;
 onde mirando in quella
 il signor Buonafede
140movere le figure ad una ad una
 creda mirar nel mondo della luna. (Partono i servi)
 Quanti sciocchi mortali
 con falsi cannocchiali
 credono di veder la verità
145e non sanno scoprir le falsità.
 Quanti van scrutinando
 quello che gli altri fanno
 e sé stessi conoscere non sanno. (Si vede accostarsi alla cima del cannocchiale una macchina illuminata, dentro la quale si muovono alcune figure)
 Il signor Buonafede
150ora di veder crede
 le lunatiche donne sol lassù
 e lunatiche sono ancor quaggiù. (Buonafede esce dalla specula ridendo)
 BUONAFEDE
 Ho veduto, ho veduto.
 ECCLITICO
                                           E cosa mai?
 BUONAFEDE
 Ho veduto una cosa bella assai.
 
155   Ho veduto una ragazza
 far carezze ad un vecchietto.
 Oh che gusto, oh che diletto
 che quel vecchio proverà!
 
    Oh che mondo benedetto,
160oh che gran felicità! (Torna nella specula)
 
 ECCLITICO
 Se una ragazza fa carezze a un vecchio,
 non la sprona l’amor ma l’interesse;
 lo vezzeggia, lo adora
 ma che crepi il meschin non vede l’ora. (Buonafede esce dalla specula)
 BUONAFEDE
165Ho veduto, ho veduto.
 ECCLITICO
                                           E che, signore?
 BUONAFEDE
 Una cosa per cui rido di cuore.
 
    Ho veduto un buon marito
 bastonar la propria moglie,
 per correggere il prurito
170d’una certa infedeltà.
 
    Oh che mondo ben compito!
 Oh che gusto che mi dà! (Torna nella specula)
 
 ECCLITICO
 Volesse il ciel che quanto
 fintamente ha mirato
175fosse nel nostro mondo praticato.
 Se gli uomini di garbo
 alle cattive mogli
 desser di bastonate un precipizio,
 avrebbero le donne più giudizio. (Buonafede torna uscir dalla specula)
 BUONAFEDE
180Oh questa assai mi piace!
 ECCLITICO
                                                  Che vuol dire?
 BUONAFEDE
 Ho veduto il contrario
 di quello che fra noi si suol usare
 da un uomo e da una donna praticare.
 
    Ho veduto dall’amante
185per il naso esser menata
 certa donna innamorata
 che chiedeva invan pietà.
 
    Oh che usanza prelibata!
 Oh si usasse ancora qua!
 
 ECCLITICO
190E qui ancora si useria,
 se gli uomini non patisser la pazzia.
 BUONAFEDE
 Caro signor Ecclitico,
 ho veduto gran cose;
 e per farvi veder che son contento
195questa borsa tenete.
 ECCLITICO
                                        Oh maraviglio!
 BUONAFEDE
 Eh prendetela, via, che io così vuo’.
 ECCLITICO
 Se volete così, la prenderò.
 BUONAFEDE
 Diman ritornerò.
 ECCLITICO
                                   Siete padrone.
 BUONAFEDE
 Certo, quel cannocchiale è assai ben fatto.
200Tutto, tutto si vede. Ho un gusto matto.
 
    La ragazza col vecchione,
 uh carina, bel piacere!
 Il marito col bastone,
 bravo, bravo, oh bel vedere!
205Una donna per il naso,
 che bel colpo! Che bel caso!
 Oh che mondo benedetto!
 Oh che gran felicità!
 
    Che piacere, che diletto,
210oh che gusto che mi dà. (Parte)