Il mondo della luna, Londra, Woodfall, 1760

 SCENA PRIMA
 
 Camera.
 
 ERNESTO e FLAMINIA
 
 ERNESTO
 Ecco vicina, o cara,
 la sospirata meta
 de’ miei desiri. In breve,
 Flaminia, sarai mia.
 FLAMINIA
                                        Tutto il contento,
935e tu creder mi puoi, nel core io sento;
 ma un rimorso crudele
 funesta il mio piacer. L’orrida frode
 contro del padre al mio pensier s’affaccia
 e mi sgrida e minaccia.
 ERNESTO
                                             Eh, dal tuo core
940allontana un timore
 che nulla può; placato
 il genitor sarà.
 FLAMINIA
                              Con questa speme
 l’alma mia si rinfranca e più non teme.
 
    A te, mio ben che adoro,
945mancar non vo’ di fede,
 donar giurai mercede,
 costanza e fedeltà. (Parte)
 
 ERNESTO
 Più felice di me chi può vantarsi?
 Io nel primiero istante
950che mi conobbi amante
 palesai del mio petto il vivo ardore
 ed ottenni pietà, fede ed amore.
 
    La mia sperata
 sorte felice
955mi vuol contento
 né più tormento
 in mezzo al petto
 mi fa provar.