Il mondo della luna, Londra, Woodfall, 1760

 SCENA IX
 
 ERNESTO e FLAMINIA
 
 ERNESTO
 È bella l’invenzion.
 FLAMINIA
                                      Bravo l’autore.
 Tutte le sa trovare il dio d’amore
 ma temo che la speme alfin c’inganni.
 ERNESTO
 Fra poco finiranno i nostri affanni.
815Dove bisogna andare,
 quel che dovete fare già sapete.
 Il tutto è ben disposto; non temete.
 Separiamci un momento.
 FLAMINIA
 Il mio povero cor non è contento!
820Mi divido da voi; ma il pianto appena
 io posso trattener.
 ERNESTO
                                    Ah, se m’amate,
 non v’affligete, o cara.
 FLAMINIA
 Addio, mio ben. Ah, divisione amara!
 
    Quel volto amabile
825per un momento
 io deggio perdere,
 deggio lasciar.
 
 ERNESTO
 
    Deh non accrescere
 il mio tormento,
830cara, non piangere,
 non sospirar.
 
 FLAMINIA
 
    Di me ricordati.
 
 ERNESTO
 
 Che pena, oh dio!
 Cor mio, consolati.
 
 FLAMINIA
 
835Mia vita, addio.
 
 A DUE
 
    Mancar mi sento,
 cresce il tormento;
 ah, che le lacrime
 non so frenar!