Il mondo della luna, Londra, Woodfall, 1760

 SCENA VII
 
 BUONAFEDE, poi ECLITTICO
 
 BUONAFEDE
 È poi la mia Lisetta
 una buona ragazza.
 ECLITTICO
 Ehi, signor Buonafede,
310si puole entrar?
 BUONAFEDE
                                Oh cappari! Chi è qui?
 Venite, signorsì,
 cosa è sta novità?
 Qualche cosa di grande ci sarà.
 ECLITTICO
 C’è nessun che ci ascolti?
 BUONAFEDE
315No, siam soli, sedete;
 parlate pur con libertà.
 ECLITTICO
                                             Voi siete
 l’unico galantuom che stimo ed amo.
 Onde vi vengo a usar per puro affetto
 un atto d’amicizia e di rispetto.
 BUONAFEDE
320Obbligato vi son. Ma che intendete
 voler dire con ciò?
 ECLITTICO
                                    Vengo da voi
 per sempre a licenziarmi.
 BUONAFEDE
                                                  Oh dei! Per sempre?
 Ditemi, cosa fu?
 ECLITTICO
 Amico, addio; non ci vedrem mai più.
 BUONAFEDE
325Voi mi fate morir. Ma perché mai?
 ECLITTICO
 Tutto confido a voi, sappiate, amico,
 che il grande imperatore
 del bel mondo lunar con lui mi vuole.
 Io fra pochi momenti
330sarò insensibilmente
 trasportato lassù per mio destino
 e sarò della luna cittadino.
 BUONAFEDE
 Come! È vero? Oh gran caso! Ah, me infelice
 se resto senza voi! Ma in qual maniera
335la voce di lassù poté arrivare?
 ECLITTICO
 Là nel mondo lunare
 un astrologo v’è, come sono io,
 che ha fatto un canocchial simile al mio;
 congiunti nella cima i canocchiali
340e levato il cristallo, o sia la lente,
 facilissimamente
 sento quel che si dice in l’altro mondo
 e col metodo stesso anche io rispondo.
 BUONAFEDE
 Oh prodigio! Oh prodigio!
 ECLITTICO
345Tutto vo’ confidarvi.
 Dal canocchiale stesso
 il grande imperatore
 m’ha fatto schizzettar certo liquore
 che quando il beverò
350leggermente alla luna io volerò.
 BUONAFEDE
 Amico, ah se voleste
 aiutar mi potreste.
 ECLITTICO
                                     E come mai?
 BUONAFEDE
 Schizzettatemi un po’ di quel liquore
 che v’ha mandato il vostro imperatore.
 ECLITTICO
355(Eccolo nella rete).
 BUONAFEDE
                                     E poi anche io
 verrò lassù con voi.
 ECLITTICO
                                      Mi siete amico,
 vi voglio sodisfar. Questo è il liquore;
 giacché non c’è nessuno,
 vo’ che ce lo beviam metà per uno.
 BUONAFEDE
360Beverei ma non so...
 Sono fra il sì e il no.
 ECLITTICO
 Compiacervi credevo;
 se pentito già siete, io solo bevo. (Finge di bevere)
 BUONAFEDE
 Non lo bevete tutto
365per carità.
 ECLITTICO
                      Tenetemi, che ormai
 mi sembra di volar. Addio.
 BUONAFEDE
                                                    Fermate,
 voglio venire anche io.
 ECLITTICO
                                            Ecco, tenete
 il resto del liquor dunque e bevete.
 BUONAFEDE
 Ma le figliole mie? Ma la mia serva?
 ECLITTICO
370Quando saremo là
 grazia per esse ancor s’impetrerà.
 Vado, vado.
 BUONAFEDE
                         Son qui; bevo, aspettate.
 ECLITTICO
 (Bevi; buon pro ti faccia.
 Io bevuto non ho. Fra pochi istanti
375dal sonnifero oppresso e addormentato,
 crederà nella luna esser portato).
 BUONAFEDE
 Ecco, bevuto ho anche io.
 Mondo, mondaccio rio,
 per sempre t’abbandono;
380uomo sopralunar fatto già sono.
 Ohimè! Sento un gran fuoco.
 ECLITTICO
 Soffrite. A poco a poco
 tramutar sentirete
 tutte le vostre membra e volerete.
 BUONAFEDE
385Par che mi venga sonno.
 ECLITTICO
                                               Ecco l’effetto
 che fa il liquor perfetto.
 BUONAFEDE
 Non posso stare in piedi.
 ECLITTICO
                                                Accomodatevi;
 state pronto a salire e consolatevi.
 BUONAFEDE
 Mi sembra di volar.
 ECLITTICO
                                       Lo credo anche io.
 BUONAFEDE
390Caro Eclittico mio,
 ditemi, dove sono? In terra o in aria?
 ECLITTICO
 V’andate a poco a poco sollevando.
 BUONAFEDE
 Mi vo sottilizzando;
 ma come uscir potrem da questa stanza?
 ECLITTICO
395Abbiamo in vicinanza
 un ampio finestrone.
 BUONAFEDE
 Vado, vado senza altro.
 ECLITTICO
                                            (Oh che babbione!)
 BUONAFEDE
 
    Vado, vado, volo, volo.
 
 ECLITTICO
 
 Bravo, bravo, mi consolo.
 
 BUONAFEDE
 
400Dove siete?
 
 ECLITTICO
 
                         Volo anche io.
 
 BUONAFEDE
 
 Addio mondo, mondo addio. (Clarice e Lisetta)
 
 CLARICE
 
 Caro padre, cosa c’è?
 
 LISETTA
 
 Padron mio, che cosa è?
 
 BUONAFEDE
 
    Vado, vado, volo, volo.
 
 LISETTA, CLARICE
 
405Dove, dove?
 
 ECLITTICO
 
                          Oh che fortuna!
 
 BUONAFEDE
 
 Vo nel mondo della luna.
 
 LISETTA, CLARICE
 
 Sviene, sviene, ohimè che sviene.
 
 BUONAFEDE
 
 Oh che gusto! Oh che diletto!
 
 ECLITTICO
 
 Viva, viva; oh che fortuna!
 
 CLARICE, LISETTA
 
410Sviene, sviene.
 
 BUONAFEDE
 
                               Cara luna,
 vengo, vengo, vengo a te. (S’addormenta)
 
 CLARICE, LISETTA
 
    Sviene, sviene, presto, presto,
 qualche spirto troverò;
 presto, presto tornerò. (Partono)
 
 ECLITTICO
 
415   Il buon sonnifero
 gli offusca il cerebro,
 portar dagli uomini
 via lo farò.
 
    Fabbrizio, Prospero,
420su, via, prendetelo
 e là portatelo
 nel mio giardin.
 
    Le donne tornano
 e si disperano;
425svenuto credono
 il poverin.
 
 CLARICE
 
    Povero padre, ahi, se ne andò.
 
 LISETTA
 
 Ahi, che di piangere l’ora arrivò.
 
 ECLITTICO
 
 No, non piangete, dov’è lo so.
 
 CLARICE, LISETTA
 
430Ahi, che di piangere l’ora arrivò.
 Ahi, che tormento, ahi che impazzì!
 
 ECLITTICO
 
 Pria di partire parlò così.
 
    «Dono a Clarice seimila scudi,
 se di sposarsi risolverà».
 
 CLARICE
 
435Era amoroso, questo si sa.
 
 ECLITTICO
 
    «Dono a Lisetta cento ducati,
 quando il marito ritroverà».
 
 LISETTA
 
 Era assai buono, questo si sa.
 
 ECLITTICO
 
    Povero matto, più nol vedrete!
 
 CLARICE, LISETTA
 
440Ahi, che tormento che voi mi date.
 
 ECLITTICO
 
 Pronto è il denaro, se lo volete.
 
 CLARICE, LISETTA
 
 Mi fate ridere, mi consolate.
 
 A TRE
 
 Viva chi gode, viva la gioia;
 vada la noia a farsi squartar.
 
 Fine dell’atto primo