Il mondo della luna, Londra, Woodfall, 1760

 SCENA III
 
 Camera in casa di Buonafede con loggia. Tavolino con lumi e sedie.
 
 CLARICE e poi FLAMINIA
 
 CLARICE
 Ah venite germana,
155andiam su quella loggia
 a goder della notte il bel sereno.
 FLAMINIA
 Se il genitore austero
 ci ritrova colà, misere noi.
 CLARICE
 Che badi a’ fatti suoi;
160perch’io per vero dire,
 stanca di questa suggezzion noiosa,
 non veggio l’ora d’essere la sposa.
 FLAMINIA
 Se l’accordasse il padre,
 spererei con Ernesto esser felice.
 CLARICE
165Lo spererei anche io
 con Eclittico mio.
 FLAMINIA
 Ma il genitore, io temo,
 non vorrà sodisfarci.
 CLARICE
                                        Evvi in tal caso
 un ottimo espediente;
170maritarci da noi senza dir niente.
 FLAMINIA
 Ciò so che non conviene a onesta figlia
 ma se amor mi consiglia,
 e il padre a me s’oppone,
 io temo che all’amor ceda ragione.
 
175   Più temer non posso mai
 quel destin che mi minaccia,
 il coraggio io ritrovai
 nella speme del mio ben.