Lugrezia romana in Costantinopoli, Venezia, Valvasense, 1737

Vignetta Frontespizio
 SCENA II
 
 ALBUMAZAR, poi con MIRMICAINA con seguito di donne turche
 
 Albumazar
 Vieni, bell’idol mio,
 il monarca d’Oriente umiliar brama
50dinanzi a te la coronata fronte.
 Mirmicaina
 Serva; la reverisso.
 Albumazar
 Al cor d’Albumazare
 fece piaga mortal la tua beltade.
 Mirmicaina
 Infatti siora mare
55sempre la mel diseva
 che per la mia bellezza
 mi meritava el titolo d’altezza.
 Albumazar
 Che altezza! Imperatrice
 sarai di questo impero, oggi le chiome
60tu fregierai del glorioso segno
 cui la suora del sole impose il nome.
 Mirmicaina
 Se la vol che l’intenda
 no la me parla turco.
 Albumazar
                                        Anzi destino
 in grazia tua far che il mio regno tutto
65dell’idioma italiano oggi si servi.
 Mi spiegherò più chiaro.
 Io voglio come s’usa alle reggine
 coronar colla luna il tuo bel crine.
 Mirmicaina
 Un strolego dasseno me l’ha ditto
70che doveva trovar una fortuna
 in dove che se venera la luna.
 Albumazar
 Orsù passiamo al soglio.
 Mirmicaina
 Cossa mo xe sto soglio?
 Albumazar
                                             Egl’è il mio trono.
 Mirmicaina
 Ah ah l’intendo adesso
75soglio e trono in Turchia vol dir l’istesso.
 Albumazar
 Sì mia cara, non più, dami la destra.
 Mirmicaina
 La destra?
 Albumazar
                       Sì la mano.
 Mirmicaina
 Ah la vol la man destra.
 Albumazar
                                             Appunto quella.
 Mirmicaina
 La diga, caro sior, mo quala xella?
 Albumazar
80L’una e l’altra di loro
 serve in segno d’amore,
 basta però che tu mi doni il core.
 Mirmicaina
 El cuor mi gh’ho paura
 de non averlo più.
 Albumazar
                                    Per qual caggione?
 Mirmicaina
85Son passà dal pestrin,
 ho visto un caidalatte e dalla voggia
 gh’ho lassà suso el cuor.
 Albumazar
                                              Non dubitare
 avrai al tuo commando
 tutte le vacche mie.
 Mirmicaina
                                      So siora mare
90se n’averà per mal.
 Albumazar
                                      Io di mia madre
 già non ne penso un’acca,
 anch’io per compiacerti
 non sdegnerei di trasmuttarmi in vacca.
 Mirmicaina
 Za che la gh’ha per mi tanta bontà
95la prego d’una grazia.
 Albumazar
                                          Arbitra sei,
 commandarmi tu puoi, pregar non dei.
 Mirmicaina
 M’è stà ditto per certo che in Turchia
 non se possa magnar carne porcina,
 mi ghe son matta drio, onde la prego
100dar licenza che possa
 impenirme la panza
 col magnarghene un poco alla mia usanza.
 Albumazar
 Via tu sarai contenta; andiamo al trono,
 già impaziente sono
105di stringerti al mio seno; oggi Bisanzio
 alla nuova mia sposa il capo inchina.
 Mirmicaina
 Largo, largo patrone alla reggina.