Il mondo della luna, Roma, Zempel, 1754 (Civitavecchia)

 SCENA PRIMA
 
 Notte con luna e cielo stellato. Terrazzo sopra la casa di Ecclitico con torre nel mezzo, o sia specola, ed un gran canocchiale su due cavalletti. Quattro fanali che illuminano il terrazzo.
 
 ECCLITICO e due scolari
 
 TUTTI
 
    O luna lucente
 di Febo sorella,
 che candida e bella
 risplendi lassù,
 
5   deh fa’ che i nostr’occhi
 s’accostino ai tuoi
 e scuopriti a noi
 che cosa sei tu.
 
 ECCLITICO
 Basta, basta, discepoli,
10alla triforme dea le voci giunsero;
 esauditi sarete in breve termine.
 Su via, tosto sugli omeri
 prendete l’arcimassimo
 mio canocchial novissimo.
15Drizzatel su la specola
 perpendicolarmente inver l’ecclitica.
 Vuo’ veder se avvicinasi
 de’ due pianeti il sinodo,
 id est quando la luna al sol congiungesi,
20che dal mondo volgare ecclissi appellasi;
 andate, andate subito
 pria che Cintia ritorni al suo decubito. (Li scolari prendano il canocchiale e lo portano dentro alla specola, vedendosi spuntar fuori della sommità della medesima)
 Oh le gran belle cose
 che a intendere si danno
25a quei che poco sanno per natura!
 Oh che gran bel mestier ch’è l’impostura!
 Chi finge di saper accrescer l’oro,
 chi cavar un tesoro,
 chi dispensa segreti,
30chi parla dei pianeti,
 chi vende mercanzia
 di falsa ipocrisia,
 chi finge nome, titoli e figura;
 oh che gran bel mestier è l’impostura!
35Io fo la parte mia
 con finta astrologia,
 ingannando egualmente i sciocchi e i dotti,
 che un bravo cacciator trova i merlotti.
 Eccone uno; ecco quel buon cervello
40del signor Bonafede.
 Da lui che tutto crede,
 con una macchinetta,
 inventata dal mio sottile ingegno,
 far un colpo galante ora m’impegno.