Metrica: interrogazione
82 tronchi in Il festino Parma, Monti, 1757  (recitativo) 
per otto giorni al più.
Povero anel! Non lo riscuote più. (Da sé)
            Non parlo più.
Il mio divertimento eccolo qui.
                                          Anch’io lo so.
Una volta, egli è vero; adesso no.
(Stiamo a veder, chi sa?)
                                      Anche di più?
Ma ch’io non ne ho vosignoria non sa.
                                      Ci penserò. (Viene il servitore colla spada e con il capello)
Deh vi prego, madama, in carità.
                                       Oh questo no.
                                          Ve lo dirò.
                                            Così è.
Se non basta per voi, basta per me.
Lo porterò al sartore e si dirà
quando il conte m’inviti, io non ci vo.
Meco almeno lo fa tre volte al dì.
                                     E perché no?
La gondola a pigliarvi io manderò.
Che vi caschi la testa un qualche dì.
Ecco le grazie sue. Sempre così.
Il contino ha per me della bontà.
                              Oh non lo porto più.
                                 Oibò.
                                            È ver?
                                                           Non so.
negarmela non seppe; eccolo qui.
quando gli ho chiesto un sì. (Parla piano all’orecchio di don Peppe, coprendosi il volto col ventaglio)
la risposta l’avrete oggi al caffè.
colla maschera al viso ogniuna va
dove vuol, con chi vuol con libertà.
se credesse di mettersi con me.
qui sovente venir. L’attenderò.
Sola non sono; ho il servitor con me.
(Quella maschera chi è?) (Piano al conte)
                                                (Chi sia non so;
non l’ho veduto mai quel dominò). (Piano ad Alessio)
Mi volete a un impegno espor così?
                                   Finor non so;
e né meno so dir s’io ci anderò.
                     Così è.
Non volete andar voi, v’andrò da me.
                                      Eccola qui.
Ecco il conte che vien. Gli parlerò
e sapremo sul punto o sì o no.
                                        Vi dirò;
fosse l’incommodarvi inciviltà.
                                               Come. Perché?
Se fermarsi non vuol, che far non so.
                                       Or non si può.
Eh sì che si potrà. (Ironica)
                                    Per ora no. (Con forza)
                                Eccomi qui
                                        Senza di me? (Patetica)
Ah onestà non si trova, onor non c’è.

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