Metrica: interrogazione
144 ottonari in La conversazione Venezia, Fenzo, 1758 
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 1, 1
   Che bevanda delicata!
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 1, 2
Che diletto che mi dà!
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 1, 3
Viva pur la cioccolata
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 1, 4
che dà gusto e sanità.
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 1, 5
   Par miglior la cioccolata
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 1, 6
allorquando vien donata
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 1, 7
e lo sanno quei che vanno
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 1, 8
a scroccar di qua e di là.
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 1, 9
   Viva pur la ciocolata
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 1, 10
e colui che l’ha inventà
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 1, 11
e chi fece la canzone
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 1, 12
prega tutti inginocchione
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 1, 13
a mandarne in quantità,
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 1, 14
che il poeta goderà.
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 1, 61
   Quando vo per la città,
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 1, 62
chi mi chiama per di qua,
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 1, 63
chi mi chiama per di là.
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 1, 64
Chi s’inchina al protettor.
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 1, 65
Chi mi prega di un favor.
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 1, 66
Dico all’uno: «Si farà»,
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 1, 67
dico all’altro: «Si vedrà».
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 1, 68
   È una cosa che fa ridere
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 1, 69
il sentir la povertà:
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 1, 70
«Illustrissimo signore,
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 1, 71
cavalier benefattore,
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 1, 72
per la vostra nobiltà
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 1, 73
fatte a noi la carità». (Parte)
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 7, 218
   San fasson, allegramente
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 7, 219
saprei vivere e brillar.
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 7, 220
A suo tempo dolcemente
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 7, 221
da marito saprei far.
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 7, 222
E ma famme avec mué
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 7, 223
dans le mond, jamé jamé!
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 7, 224
   Coll’amico e col servente
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 7, 225
vada pur liberamente
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 7, 226
dove vuol di qua e di là.
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 7, 227
Io brillando alla tedesca
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 7, 228
colla Fraila e la fantesca
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 7, 229
vuo’ ballare ubsassà. (Parte)
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 8, 240
   Una donna maritata
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 8, 241
qualche cosa goderà
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 8, 242
ma non ha la libertà.
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 8, 243
   Il marito inviperito
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 8, 244
qualche giorno griderà.
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 8, 245
E la suocera dirà:
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 8, 246
«Vanarella sfacciatella,
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 8, 247
fuor di casa non si va».
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 8, 248
E coi figli che sarà?
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 14, 422
   Mi è venuta la spadiglia,
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 14, 423
qualche cosa avrò da far.
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 14, 424
È permesso? Voglio entrar.
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 14, 425
   Entri pure, non mi oppongo.
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 14, 426
Se non trovo la ripongo.
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 14, 427
Delle spade ho da trovar.
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 14, 428
   Sessantotto è il punto mio,
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 14, 429
ho una settima maggior.
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 14, 430
Un pichetto dar vogl’io.
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 14, 431
(Ah destino traditor).
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 14, 436
   Diciassette della settima
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 14, 437
e col punto ventiquattro,
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 14, 438
tre cavalli ventisette.
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 14, 439
(Questa volta tocca a me).
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 14, 440
   Gioco coppe.
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 14, 440
                             Mia di re.
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 14, 441
Se non dice.
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 14, 441
                         Tagli pure,
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 14, 442
quattro baze le ho sicure
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 14, 443
e in tenacca io resterò.
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 14, 444
   E ventotto e ventinove
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 14, 445
e sessanta e sessantuno.
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 14, 446
Faccio cinque.
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 14, 446
                            Io non lo so.
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 14, 447
Sì signora, io lo farò.
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 14, 448
   L’ho portato, l’ho portato.
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 14, 449
Viva lei che ha ben giocato.
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 14, 450
Che bel gioco è l’hombre in tre,
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 14, 451
più bel gioco no, non vi è,
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 14, 452
re dei giochi dir si può.
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 14, 453
   Non fa cinque.
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 14, 453
                                Lo farò.
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 14, 454
A denar non ha risposto.
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 14, 455
Non è vero.
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 14, 455
                       Una mentita? (Si alza)
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 14, 456
Ho da perder la partita? (Si alza)
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 14, 457
Questa è poca civiltà.
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 14, 458
(La ragione non la sa).
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 14, 459
   Cosa è stato? (S’alza)
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 14, 459
                              Niente, niente.
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 14, 460
Quel signore impertinente
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 14, 461
ebbe ardire di smentire,
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 14, 462
di negar la verità.
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 14, 463
Questa è troppa inciviltà.
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 14, 464
Padron mio così si fa?
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 14, 465
Ritrattare si dovrà.
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, I 14, 492
trinche Vain tempo star. (Parte)
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, II 3, 568
   A quel foco che m’accende
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, II 3, 569
voi porgeste amabil esca.
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, II 3, 570
Non vi spiaccia, non v’incresca
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, II 3, 571
le mie brame consolar.
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, II 3, 572
   Non sapea che fosse amore.
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, II 3, 573
Libertà godeva in petto.
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, II 3, 574
Or mi accese il primo affetto
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, II 3, 575
e mi sforza a sospirar.
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, II 4, 617
   Viva Bacco il dio del vino
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, II 4, 618
che consola il nostro cor,
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, II 4, 619
oh, che caldo malandrino!
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, II 4, 620
Io mi sento un fiero ardor.
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, II 4, 621
   Presto, presto mi abbisogna
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, II 4, 622
del buon vino di Borgogna
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, II 4, 623
che mi renda il mio vigor.
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, II 4, 624
   Ah madama, ho tanta sete.
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, II 4, 625
Ma son forte, lo vedete.
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, II 4, 626
Quattro salti posso far
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, II 4, 627
e mi sembra di volar. (Parte)
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, II 8, 738
   Siete rozzo.
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, II 8, 738
                          Siette pazzo.
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, II 8, 739
Villanaccio.
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, II 8, 739
                       Ignorantaccio.
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, II 8, 740
Non mi degno.
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, II 8, 740
                             Se mi sdegno...
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, II 8, 741
Cospettaccio.
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, II 8, 741
                          Sanguinaccio.
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, II 8, 742
Malagrazia.
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, II 8, 742
                        Brutta faccia.
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, II 8, 743
   Colla spada sulla strada
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, II 8, 744
ti prometto che ti aspetto
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, II 8, 745
ed il cor ti vuo’ cavar. (Partono)
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, II 9, 784
   Tutt al dì de za e de là
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, II 9, 785
vagh in zir per la città
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, II 9, 786
per trovarm un bel marì.
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, II 9, 787
   A ’l vui bel e sì a ’l vui bon,
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, II 9, 788
vui che l’abbia d’ bagaron
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, II 9, 789
e ch’al sippia tutt per mi.
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, II 9, 792
a ’n i vui, ch’a ’n fan per mi.
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, III 4, 934
   Bello canto se potisse
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, III 4, 935
la mia bella innamorà.
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, III 4, 936
Co lo tuppe tappettà
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, III 4, 937
nannianella e nanianà.
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, III 5, 989
   Madamina presto impara,
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, III 5, 990
voglio farla mia scolara.
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, III 5, 991
Mi farete un gran favor.
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, III 5, 992
   Ma scolara vorrei farvi
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, III 5, 993
e nel ballo e nell’amor.
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, III 5, 994
   Io son pronta a secondarvi
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, III 5, 995
con i passi e con il cor.
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, III 5, 996
   Io mi metto in posizione
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, III 5, 997
e vi dico ch’io v’adoro.
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, III 5, 998
Ripetendo la lezione
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, III 5, 999
vi dirò che per voi moro.
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, III 5, 1000
Che balletto fortunato
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, III 5, 1001
se maestro il dio bendato
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, III 5, 1002
fa ballare il nostro cor!
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, III 5, 1003
   Che si danzi allegramente.
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, III 5, 1004
Giubbilare il cor si sente
La conversazione, Venezia, Fenzo, 1758, III 5, 1005
con il ballo e coll’amor. (Partono)

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