Metrica: interrogazione
45 decasillabi in L'isola disabitata Venezia, Fenzo, 1757 
   A chi piace un bel labbro ridente,
   A me piaccion le femmine tutte,
non mi preme sian belle, sian brutte.
   Mi consolo con voi mio signore
dell’acquisto di nuova beltà.
Ma vendetta vuo’ far di quel core,
   Non intendo che cosa mi dica,
Questa cosa davvero m’intrica,
   Tutti due quel bugiardo ci accusa
   Miei signori vi prego di scusa,
quel che ho detto da tutti si sa.
   Se lo trovo codesto vigliacco,
Lo vuo’ mettere dentro in un sacco
   Già mi pare d’averlo pigliato,
già mi pare che sia strittolato.
Qua una gamba, qua un braccio, qua il core,
traditore, ti voglio sbranar. (Parte. Panico di quando in quando si avanza ad ascoltare e si ritira tremante)
   Mio conforto, mio dolce tesoro
   Se vedeste di dentro il mio core,
   Oh che pena, che tenero amor!
(Bel piacere che il cor mi diletta
la speranza di pronta vendetta!)
dall’amore non posso più star.
(Che la testa ti possa cascar). (Da sé e parte)
Chi li sente: «Cospetto di Bacco!»
zitti zitti li vedi scappar. (Parte)

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