Le pescatrici, Venezia, Bettinelli, 1752

Vignetta Frontespizio
 LE PESCATRICI
 
 
    Dramma giocoso per musica da rappresentarsi nel teatro posto in contrada di San Samuele il carnovale dell’anno 1752, dedicato a sua eccellenza il signor Luiggi Enrico di Pons, marchese di Pons e di Coudray, conte di Verdun, eccetera, eccetera.
    In Venezia, MDCCLII, per Giuseppe Bettinelli, con licenza de’ superiori.
 
 Eccellenza,
    la maggior fortuna che io rimarco nella mia impresa si è il vedere onorato questo teatro con tanta benignità e frequenza dall’eccellenza vostra. Un cavaliere d’intelligenza, di spirito e di buon gusto accredita certamente quell’opera per cui dimostra predilezione ed io ne riconosco gloria e vantaggio e prendo sempre più argomento di assicurarmi d’un esito fortunato. In umile testimonianza dell’ossequio mio consacro al nome grande di vostra eccellenza questa seconda operetta, intitolata Le pescatrici, opera che certamente non corrisponde all’alto merito vostro ma che spero sarà dalla vostra benignità graziosamente aggradita. Nel mentre che avete l’animo applicato al piacere delle teatrali rappresentazioni, tempo non parmi di ragionarvi delle glorie vostre e de’ vostri eccelsi progenitori; peraltro so benissimo che la casa de’ principi di Pons puol vantarsi d’essere una delle prime del regno di Francia ed è stata sempre nelle prime cariche, sia alla corte, sia nell’armi; questa casa fioriva nel tempo delle crociate in Terra Santa; ed è imparentata colla casa di Buglione ed altre prime del regno.
    Ho letto nelle storie della Francia ch’uno di questa gran casa chiamato Giovanni fu scelto dopo una lunga guerra per li re di Francia e d’Inghilterra arbitro fra questi due sovrani, quali pretendevano il ius di sovranità delle provincie di Guienne e del Xaintonge delle quali il sudetto Giovanni ne era signore, indi si pose egli stesso sotto la protezione della Francia. Quando Enrico terzo re di Francia e di Polonia instituì l’ordine reale de’ cavalieri dello Spirito Santo nell’anno 1579, so che un avo vostro paterno ne fu uno delli primi insigniti; su tutto ciò potrei fondare un elogio a voi e alla vostra gran casa ma né l’occasione né il tempo né la vostra modestia me lo permette, onde vi supplico soltanto degnarvi di continovare a me ed all’impresa mia l’autorevole protezion vostra e permettere ch’io possa gloriarmi d’essere, quale con profondo ossequio mi rassegno, di vostra eccellenza umilissimo, ossequiosissimo, obbligatissimo servitore.
 
    Prospero Olivieri impresario
 
    Venezia, li 24 decembre 1751
 
 
 PERSONAGGI
 
 EURILDA creduta figlia di Mastricco
 (la signora Catterina Zipoli)
 LINDORO principe di Soriento
 (il signor Salvador Consorti)
 NERINA pescatrice, sorella di Frisellino e amante di Burlotto
 (la signora Serafina Penni)
 LESBINA pescatrice, sorella di Burlotto e amante di Frisellino
 (la signora Marta Davia)
 FRISSELINO pescatore, amante di Lesbina
 (il signor Francesco Delicati)
 BURLOTTO pescatore, amante di Nerina
 (il signor Giovanni Leonardi)
 MASTRICCO vecchio pescatore
 (il signor Bortolamio Cherubini)
 
 Coro di pescatori e pescatrici, seguito di Lindoro
 
    La scena si rappresenta sulle spiaggie di Taranto.
 
 
 LI BALLI
 
    Sono d’invenzione e direzione di monsieur Pietro Aubri, eseguiti dalli seguenti: la signora Margherita Fusi, monsieur Pietro Aubri, la signora Lucrezia Berardi, il signor Gaspero Pieri, la signora Teresa Morelli, il signor Vicenzo Magniani, la signora Antonia Girelli, il signor Gaudenzio Berri.
 
 
 MUTAZIONI DI SCENE
 
    Atto primo: spiaggia di mare, poi barca deliziosa per l’arrivo di Lindoro; recinto d’alberi folti, che difendono da’ raggi del sole, con sedili erbosi d’intorno.
    Atto secondo: cortile che introduce al giardino delizioso; colina praticabile con fontana al piano; recinto di capanne, che formano una piazetta nel mezzo, con sedili erbosi d’intorno.
    Atto terzo: tempio dedicato a Nettuno; spiaggia di mare illuminata in tempo di notte con barche adornate di fanò per l’imbarco di Eurilda.
    Le scene sono di vaga architettura del signor Francesco Zanchi. Il vestiario è del signor Natal Canziani.